Ormai da un pezzo mi lamento che la maggior parte dei dischi che ricevo sono tutti uguali, è stato quindi davvero un piacere vedersi recapitato un album come “Teatroelementale” degli In Tormentata Quiete. Questi ragazzi hanno infatti creato un’interessante miscela avant-garde estremamente teatrale (non a caso il disco è un concept album incentrato sul teatro drammatico, e la materia musicale ricrea bene l’idea), sebbene un po’ troppo pretenziosa. Il risultato non è perfetto, gli stacchi che si frappongono tra le canzoni sono a volte un po’ stucchevoli (e recitati in modo non esattamente impeccabile), tuttavia non si può negare a “Teatroelementale” un notevole fascino. I brani sono sostanzialmente un qualcosa che sta a metà strada tra il gothic e il black melodico, tuttavia elementi folk, progressive e per certi versi persino pop sono incastonati tra le varie tracce in modo naturale, senza creare una sensazione di forzatura (e questa è una cosa non comune). Lo studio dietro le tracce è evidente, i testi sono molto curati, lo svolgersi del disco è attentamente pianificato e persino il booklet si presenta come una sceneggiatura di uno spettacolo teatrale! Ascoltatevi la sola “L’alchimista” (come si può intuire dal titolo, è stata presa la scelta coraggiosa di usare l’italiano e non l’inglese) e vi farete perfettamente un’idea di cosa sono capaci questi ragazzi.
Insomma, gli In Tormentata Quiete hanno puntato in alto con questo “Teatroelementale”, creando un qualcosa di molto ricercato che può risultare snob o artificioso (come il teatro, del resto), ma che è comunque una boccata d’aria fresca in mezzo a tanti dischi tutti uguali. Consigliato.