Ritmiche tiratissime e riff rocciosi, sfuriate incredibili di chitarra e un cantato violentissimo.. questi sono gli ingredienti che gli Infernal Majesty hanno riversato nel loro nuovissimo cd “One who points to death”. Nati nel lontano 1986 e giunti ormai al quarto album in studio, i cinque canadesi sfornano un buon disco di vecchio thrash/death americano in pieno stile anni ottanta, davvero convincente e ben suonato ricco di spunti fantasiosi e interessanti anche se ogni tanto alcune scelte musicali dei canadesi risultano un po’ troppo scontate.
Tecnicamente la band si dimostra davvero in forma, e ci regala una prestazione musicale piuttosto interessante per quello che riguarda il songwriting, nonostante alcuni brani (come già detto prima) siano un po’ sottotono come come accade con “Angel and Acid”, violenta ma davvero troppo banale soprattutto nelle ritmiche di chitarra, e la title track che nel complesso è decisamente noiosetta. La voce di Chris Bailey (che potrebbe benissimo fare concorrenza a tutti gli screamer oggi in circolazione) è cattivissima, il suo cantato è al limite tra il black metal e il death e lo dimostra nell’opener “Death to heaven” dove un riff violentissimo, così come tutta la canzone, ci apre le porte di questa nuova fatica dei thrashers canadesi; “Honey tongue of satan” caratterizzata da un mid tempo davvero massiccio e coinvolgente è uno dei più bei brani di questo nuovo platter mentre con “Cathedral of hate” il gruppo alza il piede dall’acceleratore per muoversi attraverso ritmiche di chitarra cadenzati e stacchi davvero azzeccati e di una certa difficoltà esecutiva.
La vera perla dell’album è però “Virgin blood tastes purest at night” dove ci troviamo in presenza di riff cattivissimi mentre il cantato di Bailey si dimostra davvero maligno. Impossibile non riuscire a pogare contro il muro di casa!
In definitiva posso sostenere che il ritorno degli Infernal Majesty sarà ben gradito a coloro che hanno amato e che amano il thrash/death americano degli anni ottanta. Il gruppo non ha variato di una sola virgola il loro modo di suonare e questo nuovo dischetto farà la gioia dei thrashers più accaniti e convinti. Un consiglio: non ascoltate quest’album in macchina, potrebbe essere pericoloso..