Gli Inside sono una di quelle band che, da chi ha avuto fortuna e passione di seguire fin dai primi gemiti, sono sempre riuscite a farsi amare per un alone di professionalità, attitudine e serietà. Già dal primo omonimo demo, risalente al non troppo lontano ’04, non sono mancati infatti apprezzamenti e soddisfazioni per una band di qualità superiore alla media che, nonostante vicissitudini e rivoluzioni in line-up, ha saputo sempre mantenere una propria anima ed un’invidiabile integrità d’intenti. Il risultato? La cecità delle labels che obbligano questi splendidi musicisti ad uscire con una release autoprodotta per lanciare ‘Impaled By Your Soul’, primo full-length della loro carriera.
Una tracklist della giusta portata, constante di sette brani più la solita intro, impostata su un death metal tanto tecnico quanto di gusto raffinato ed infarcito di un bacino d’influenze ben amalgamate. Una produzione asciutta e cattiva, in fede al sound proposto, accompagna composizioni in cui il primo aspetto che salta all’occhio è l’influenza, su questi ragazzi, dei Death del periodo successivo ad ‘Human’. Fin qui, come è giusto che sia, niente di nuovo ma chi sta pensando all’ennesima mera copia in carta carbone è gentilmente invitato a tornare sui propri passi. Ciò che i deathsters campani mettono in atto non si ferma allo scimmiottamento di chi è stato grande e rimarrà irraggiungibile ma prova, con personalità ed indipendenza, ad usare quella solida scuola come tappeto su cui ramificare trovate e variazioni sul tema. Viene così fuori un disco incredibilmente godibile, pieno ed imprevedibile in cui, alle ritmiche intricate, al riffing ossessivo, agli assoli puntuali e mai scolastici, sono alternati rimandi al progressive di classe, così come un ricorso alle tastiere che permette di accorpare violenza e melodia. Se la prima caratteristica è figlia di un songwriting orientato al tecnico e ad ascolti variegati, la seconda è ereditata direttamente da una voglia sfacciata provarci. E’ così che i nostri prendono l’esempio dei Nocturnus (e non dei C.O.B.) ed il loro coraggio di accostare death ed ipnotiche tastiere, lo fanno proprio e lo riversano in dosi massicce all’interno della propria proposta. Ciò che ne esce fuori, grazie al controllo ed alla parsimonia mostrati nel mescolare i vari fattori, è un sound assieme violento e suadente, melodico e feroce, da ritenere riuscito nella maniera in cui vuole colpire e colpisce l’ascoltatore. Tutto questo e molto altro è ‘Impaled Your Soul’, prima vera fatica del nuovo corso degli Inside che li riconferma come una realtà da seguire ed a cui tributare i giusti meriti. Consigliato.