“Waves Of Life” e’ il primo cd degli Iridio, un duo (di cui uno dei membri e’ gia’ conosciuto dal pubblico metal, trattandosi della voce femminile dei Beholder) che propone un misto di musica folk/ambient ed elettronica, producendo un lavoro dal sapore celtico/etnico e danzereccio allo stesso tempo.
Risulta subito evidente quanto di metal in questo disco non ci sia nulla, tuttavia diversi appassionati del genere (soprattutto del gothic, presumo) potrebbero apprezzare questa manciata di brani, piacevoli ed orecchiabili, non dei capolavori (ho la sensazione che dopo un ascolto iniziale anche piuttosto insistito poi l’interesse verso questo cd possa scemare abbastanza in fretta) ma tutti di discreta fattura.
L’opener “The windy shore” e’ subito emblematica, effetti elettronici d’atmosfera, tastiere atmosferiche e la voce femminile che si staglia sul resto, ascolto piacevole ma che sa un po’ di gia’ sentito. Molti brani sono cosi’, pacati e tranquilli, ma a volte un po’ troppo “pacchiani” (e questo e’ un appunto che mi sento di muovere al gruppo, soprattutto dopo aver visto anche la traccia dati, che consiste in una serie di foto sottolineate da “The windy shore”, foto che vorrebbero essere evocative, ma che risultano un po’ ridicole…), sono decisamente meglio gli episodi piu’ “movimentati”.
“New world child” per esempio e’ un piacevolissimo pezzo con dei richiami “tribali” che ho apprezzato parecchio, e la stessa cosa si puo’ dire per “The free ride of the spirit”, brano che ricorda un po’ l’accompagnamento sonoro della famosa pubblicita’ “del leone e della gazzella”. Bello anche “Arabesque”, dal forte sapore orientale (cosa che nel disco viene fuori spesso), ma va segnalato come particolarmente interessante soprattutto l’episodio finale “My (dream)world”, composizione in cui l’attitudine e’ molto piu’ “danzereccia”, l’elettronica si fa piu’ sfacciata e il risultato sembra piu’ fresco del resto del disco, non sarebbe male se il gruppo si muovesse di piu’ in questa direzione! Va comunque detto che anche gli altri pezzi del cd restano comunque sempre piacevoli, anche se qualcuno, tipo “When the gwragedd annwns dance”, risulta migliore di altri (“Moondust” e’ un po’ troppo lagnoso, tra l’altro mi fa pensare ai peggiori Evanescence che tentano di fare ballate…).
Non c’e’ molto altro da dire, ma credo che un’idea ormai ve la siate gia’ fatta.
Globalmente comunque il disco e’ discreto, le idee ci sono, ma rimane la sensazione che gli Iridio debbano focalizzare meglio i loro sforzi e trovare la loro strada. Sono curioso di sentire cosa produrranno in futuro, le premesse per qualcosa di interessante ci sono, ma anche quelle per essere dimenticati in breve tempo, si vedra’ come matureranno…