Ritorno sulle scene per i tedeschi Ivanhoe con la loro nuova fatica discografica intitolata “Walk In Mindfields”. Nonostante il gruppo sia attivo, discograficamente parlando, da quasi quindici anni con il nuovo album raggiungono solo quota quattro pubblicazioni. Cio’ era dovuto in parte anche ai problemi nati all’interno della band dopo l’uscita di “Polarized” a tal punto che la band non risultava più attiva. Solo in tempi recenti il il chitarrista Achim Welsch supportato dal nuovo cantante Mischa Mang ha “riesumato” il nome Ivanhoe per riprendere quanto interrotto sul finire degli anni novanta.
La classe degli Ivanhoe, nonostante il passare degli anni e la lunga inattività, è rimasta intatta. La musica del combo tedesco si attesta comunque su un canonico prog metal, poche le inventive anche se nel complesso l’album è decisamente soddisfacente. Sono quindi presenti frequenti cambi di tempo supportati dai buoni riff con soli d’effetto del bravo Welsch. Le tastiere non svolgono un ruolo fondamentale, ma vengono utilizzate in linea di massima per ricreare una certa atmosfera di sottofondo di sicuro effetto. La produzione generale è piuttosto soddisfacente ed è riuscita ad equilibrare molto bene i vari strumenti.
Chi ne trae però maggior giovamento è il nuovo “vocalist” che risulta in realtà il punto di forza della nuova formazione. Se la musica da una parte è quindi non particolarmente originale, l’interpretazione di Mang, particolarmente teatrale sullo stile di Khan risulta molto convincente sia nei brani più atmosferici che quelli più grintosi e maggiormente orientati al metal.
Sono stato molto contento della possibilità di risentire gli Ivanhoe; mi era dispiaciuto pensare che non sarebbero più esistiti come gruppo.
Pertanto pur nella pochezza di originalità delle dieci tracce (troppi riferimenti ai gruppi più noti e importanti della scena prog metal), l’album si farà sicuramente apprezzare dal fedele pubblico Prog Metal. Purtroppo però chi già non sopporta gruppi quali ad esempio Dream Theater, non troveranno interessante la loro proposta. Come rientro sul mercato discografico è un buon punto di partenza, magari per il prossimo album possono buttare su disco ottico maggiori idee e osare di più. Staremo a vedere.
Nel disco è anche presente il videoclip di “Walk In Mindfields”: sufficientemente ben fatto anche se non particolarmente complesso nella realizzazione… ma d’altronde deve solo essere di supporto alla musica, e non il contrario.