A volte, nella nostra scala di preferenze, capita che degli artisti trovino un posto particolare, un gradino sotto ai cosidetti “preferiti” per intenderci, artisti che per qualche motivo seguiamo con un occhio di riguardo, di cui ci fidiamo a prescindere (come diceva qualcuno) e i cui lavori, sebbene non rientrino necessariamente tra i famosi dieci che porteremmo con noi nell’isola deserta o che salveremmo da un olocausto, attendiamo sempre con una certa impazienza e curiosità. Jim Peterik, il tutte le sue molteplici manifestazioni, lo avrete capito, è per me uno di questi.
Dopo la doppia parentesi in un ambito abilmente a cavallo tra l’hard rock e l’AOR con la creatura dei Pride Of Lions, il musicista dell’Illinois torna a pubblicare un disco a suo nome, abbandonando il lato più estremo e duro del suo io (diciamo così) per proporci poco più di una dozzina di brani a metà strada tra il westcoast e il rock tipicamente americano.
In questo “Above The Storm” accanto alle solite soffici ballads a cui il buon Peterik ci ha da sempre abituato (“Above The Storm”, “A Kiss To Remember You By”, “A Talent For Loving You”) troviamo brani rock dalle venature tipicamente southern (“Live Life”, “Burning With A Reason”), soul (“Secrets Of A Woman”) e midtempo rock melodici (“Stand And Be Counted”, “Hiding From Yourself”) per quasi un’ora di musica decisamente gradevole, che sebbene non faccia gridare al miracolo si stacca comunque abbastanza facilmente dalla media rappresentata dalla concorrenza, non fosse altro che per la grande qualità dei collaboratori (ascoltate ad esempio l’incredibile lavoro ai cori di Lisa McClowry per farvi un’idea di quello che dico), per il solito lavoro alla produzione e agli arrangiamenti o per l’estrema facilità con cui Peterik riesce sempre a colpire nel segno.
I fan lo avranno già acquistato, chi non disprezza il genere o i dubbiosi si affrettino almeno ad ascoltarlo perchè non ne rimarranno delusi.