Jorn Lande non lo si scopre di certo adesso. Negli ultimi quindici anni ha collaborato alla realizzazione di oltre venti album affiancando, tra gli altri, musicisti come Malmsteen, Joe Lynn Turner, Russell Allen, Uli Jon Roth, Don Airey (Rainbow, Ozzy Osbourne, Deep Purple) e Micky Moody (Whitesnake). Il suo nome, inoltre, è comparso sui primi due lavori del supergruppo Masterplan e sui due lavori ufficiali degli Ark, oltre ad aver dato vita ad ottimi episodi solisti e “duelli” canori di alto livello (“The Battle”, con Allen dei Symphony X).
Una carriera di tutto rispetto, dunque, alla quale il cantautore norvegese vuole rendere tutti gli onori del caso patrocinando l’uscita di ben due dischi differenti. Se con “The Gathering” il buon Lande vuole rendere reperibile parte del materiale composto prima del deal con i Masterplan, con questo “Unlocking The Past” il lungocrinito cantante norvegese da in pasto ai propri fan una manciata di cover antologiche. Un’operazione simpatia che trova, tra le sue velleità più commerciali, anche dei piccoli risvolti di sicuro interesse, come le versioni inedite di alcune canzoni rimaste escluse dai precedenti lavori di Jorn ed i remix di “Burn” e “The Day The Earth Caught Fire”. Tra le varie hit, poi, vanno assolutamente segnalate “On And On” dei MSG, probabilmente il pezzo meglio riuscito e “Kill The King” dei seminali Rainbow, brano veloce ed aggressivo che riporta il buon Jorn su territori prettamente metallici. Tra i tanti artisti omaggiati, anche Black Sabbath, Deep Purple, Thin Lizzy e Whitesnake.
Una raccolta di ottimi pezzi, dunque, interpretati con bravura da un Lande sempre incredibile e destinata probabilmente non solo ai die-hard fan dell’ex Masterplan.