Non fatevi ingannare dallo zuccheroso font rosa shocking in copertina, i Jumping Shoes sono tutt’altro che dei debuttanti allo sbaraglio: attivi dal lontano 1988, vantano collaborazioni di ogni tipo con radio e TV, un disco autoprodotto uscito nel 2008 e, chicca fra le chicche, la partecipazione ala mitica “Nightpieces Compilation Vol. II” su Dracma Records… per chi è cresciuto nei primi anni ’90, uno splendido spaccato sull’underground italiano, quando ancora non esistevano internet e myspace. Oggi come allora, in un mondo che tende sempre più ad omologarsi è rimasta immutata la voglia di farsi sentire, la stessa voglia con cui oggi i Jumping Shoes si presentano con una formazione rinnovata, con un nuovo cantante e un chitarrista in più. Il risultato si sente ed è al di sopra di ogni aspettativa “Non contate su di me” è un disco di autentico alternative rock italiano che si caratterizza per sonorità facilmente godibili, un guitar working semplice ma privo di sbavature, testi taglienti e ficcanti. Il titolo è già una presa di distanza da tutto, un modo di porsi “contro” le convenzioni e le ipocrisie della società moderna, in bilico fra disagio giovanile e relazioni sentimentali andate a vuoto. “Non contate su di me” cattura la rabbia primordiale dei dischi d’esordio, ma anche la maturità e la consapevolezza di musicisti capaci di contenuti più “ragionati”. A livello esecutivo il disco presenta alcuni momenti di assoluta eccellenza come “Strumentando” in cui la band da libero sfogo alla propria ecletticità, o nel groove irresistibile di “Mora Binonci” e “L’ultimo uomo sulla terra”. Quello che balza all’orecchio però è il lavoro sopraffino compiuto a livello strumentale, un mosaico riuscito che traccia scenari sempre diversi senza ricorrere a soluzioni intricate. Energia a profusione dunque, che al momento giusto lascia spazio ai momenti di introspezione (“Il testimone di nozze”, “Fidati di me”), di leggerezza (“Caramelle”) o sperimentazione (“Persona Insospettabile”). Vale la pena ascoltarlo, vi stupirà.