Ed eccoci al ritorno discografico dei capitolini Kaledon, ebbene sì miei cari amici, sto parlando del quarto capitolo della saga di Legend Of The Forgotten Reign intitolato “Chapter IV: Twilight Of The Gods”, album che segna il loro debutto presso l’etichetta Hellion Records. E mai come in questo caso l’attesa dei tantissimi fans della band è stata ampiamente ripagata in quanto il disco che mi accingo a recensire è un prodotto veramente con i cosiddetti “attributi” e non fa che confermare i nostri sei cavalieri dell’apocalisse come una delle migliori realtà tricolori del genere Power-Speed. Questo nonostante le, purtroppo, tantissime “teste di quiz” che sono sempre pronti a gettare sterco ogni volta che sentono parlare del genere Power, uno stile musicale che, erroneamente, viene ormai considerato saturo. La proposta musicale dei nostri eroi è chiara e precisa: un ottimo Power-Speed Metal senza fronzoli. Ma bando alle ciance, lasciamo che sia la musica a parlare, dato che è per questo che siamo qui riuniti. Dopo un brevissimo Intro l’album si apre sulle note di un trittico che considerare al fulmicotone è un puro eufemismo: “Holy Water”, “Hell On Earth” e “War plans”, delle autentiche mazzate sonore che sicuramente provocheranno anche nell’ascoltatore più assonnato ed abbioccato un furioso e ferocissimo “Headbanging. I nostri eroi si concedono un attimo di pausa eseguendo la dolce ed atmosferica “Goodbye My Friends”, un riadattamento in chiave moderna di quella pietra miliare della musica composta dall’eclettico e geniale T. Albinoni. Ed ecco giungere due autentici pezzi da 90, due brani che si iscrivono di diritto tra i cavalli di battaglia della discografia del gruppo, la spettacolare, trascinante e maestosa “Clash Of The Titans” e la titanica “Into The Fog”, caratterizzata da un elettrizzante duello introduttivo batteria-tastiere che fa da tappeto sonoro per l’irrompere furioso delle due asce del gruppo Mele e Nemesio. Alla quadratura del cerchio ci pensa il chorus molto trascinante e che entra subito in circolo quasi fosse una droga che provoca assuefazione immediata. Uno splendido assolo del bassista Paolo Lezziroli apre le danze di “Eyes Of Fire”, un ottimo brano dal ritmo fortemente cadenzato in cui le doti vocali di Claudio Conti, magistralmente coadiuvato dall’epico lavoro delle tastiere dirette dal maestro Fuligni e dalla batteria impazzita di David Folchtto, raggiungono il loro apice tessendo degli acuti al limite dell’umana conoscenza. Dopo questa overdose di velocità e potenza ecco giungere la seconda ballad dell’album: sto parlando della dolcissima ed atomosferica “The Fury”, stupendo brano che, a differenza del titolo che potrebbe apparire una vera e propria dichiarazione di guerra, spinge a sognare ed a farsi traghettare in un fantastico viaggio al di fuori della realtà e dei mille problemi che affliggono il mondo, cullati dolcemente dalle note tessute dai nostri paladini del metal. La chiusura di questa piccola perla musicale è affidata ad un’altra triade da paura: “New king of Kaledon”, brano che in sede live genererà dei cori in pieno stile Manowar, grazie anche all’impressionante ritmo che quella macchina da guerra dietro le pelli che risponde al nome di David Folchitto riesce ad imporre all’intero pezzo, “The prophecy”, deliziosa composizione in cui le elettrizzanti tastiere del mitico Daniele Fuligni sfidano in un epico duello musicale le doti vocali di Claudio Conti e che aprono la strada all’irrompere maestoso di “Out On The Ground”, brano che senza alcun dubbio può essere considerato la vera e propria ciliegina sulla torta di un prodotto di alta classe e di inestimabile valore! Per concludere posso solo fare i complimenti ai Kaledon per il notevole lavoro svolto. Spero di poter recensire quanto prima il quinto capitolo della loro saga. Comunque mi sento in dovere di dare un consiglio ai lettori di Heavy.Metal: chiunque ami la musica con la ”M” maiuscola non può farsi sfuggire questo album. Sarebbe una mancanza imperdonabile.