Mossa commerciale o meno, i Kamelot pubblicano questo nuovo “Ghost Opera – the second coming” come un doppio cd che oltre a contenere l’ultimo loro studio album presenta anche un secondo disco che racchiude dieci canzoni live e quattro tracce bonus.
Il piatto forte di questo doppio disco è ovviamente rappresentato dallo show serbo, un’esibizione potente, come al solito precisa e compatta, che ritrae i nostri intenti a regalarci oltre alle classiche “When the lights are down”, “Abandoned”, “The hunting (somewhere in time)”, solo un piccolo esempio tanto per citare qualche brano, anche tre nuove tracce tratte dal nuovissimo “Ghost Opera” ovvero la stessa titletrack, “The human stain” e “Mourning Star” che si rivelano davvero vincenti dal vivo non perdendo praticamente nulla dell’enorme mole gotica che sprigionano sul disco. Il concerto scorre via in maniera veloce anche se non riesce a raggiungere la qualità di “One cold winter’s night” unico e inarrivabile live album della band. Ottima la partecipazione del pubblico di Belgrado e ottima anche la prestazione dei Kamelot che si rivelano ancora una volta in grado di regalare esibizioni coinvolgenti e ricche di pathos riproponendo in maniera fedele ogni singola orchestrazione dei loro brani. In coda troviamo inoltre quattro brani: “The pendulous fall” che compariva nella precedente edizione limitata di “Ghost Opera” ma che si rivela in ogni caso come inutile, due brani estratti dalle versioni giapponesi di “Ghost Opera” e di “The Black Halo” ovvero “Epilogue” e “Season’s end” e infine il remix orribile di “Rule the world” completamente rovinata e imbruttita se paragonata all’ originale.
Che dire di più? Se avete già comprato la prima edizione di “Ghost Opera” lasciate tranquillamente perdere questo “The second coming”. L’ album non aggiunge nulla di nuovo a quanto già avete e se volete ascoltare i Kamelot in versione live prendete “One cold winter’s night”. Se invece non avete ancora comprato l’ultimo loro album questa nuova release fa proprio al caso vostro!