Tornano più incazzati ed agguerriti che mai i canadesi (ma anche orgogliosamente italiani almeno per ciò che riguarda il frontman Maurizio Iacono) Kataklysm, un quartetto che ha sempre saputo leggere in maniera fiera ed intelligente il death metal sound. Veloci, brutali ed attentissimi al groove così come alla risoluzione del brano anche a livello melodico, gli autori di classici quali “Shadows And Dust” ed “Epic: The Poetry Of War” riescono ad inanellare uno dei lavori migliori della loro quasi ventennale carriera. “Heaven’s Venom” si presenta forte dell’esperienza maturata anche sotto il nome Ex Deo, gruppo più attento all’elemento epico ed alla valorizzazione del mid-tempo che vede coinvolta l’intera formazione dei Kataklysm, ma con questo non voglio dire che non ci siano velocità supersoniche e ritmi forsennati, solo che il nuovo lavoro si esprime su buoni livelli anche su ritmiche con più groove.
Su tutto questo marasma sonoro (nel senso buono del termine, sia chiaro) si erge la voce violenta ed ispirata come non mai la voce di Maurizio Iacono, un uomo terribilmente autentico che grida ciò che pensa del mondo senza censure o rimorsi di qualunque sorta soprattutto in un testo al vetriolo come quello di “Numb & Intoxicated” che insieme a “Faith Made Of Shrapnel” si candida tranquillamente ad essere una delle migliori canzoni degli ultimi 10 anni del gruppo. Per carità, se non fosse chiaro l’unica cosa che suona moderna all’interno di “Heaven’s Venom” è la produzione ad opera del chitarrista Jean-Francois Dagenais, perché comunque le soluzioni sono old school fino al midollo ed i Kataklysm non inventano niente di nuovo, ma rileggono soltanto un insieme di suoni che ha fatto la storia della scena estrema. Tale rilettura, però, risulta essere estremamente efficace, talmente tanto da surclassare moltissime produzioni odierne e finto-innovatrici, per non parlare della scena metalcore. Dentro a dischi e, soprattutto, gruppi come questo si nasconde in bella vista il sentiero per l’estremismo sonoro vero e proprio, per la violenza ragionata, ma mai incatenata e lasciata libera di sfogarsi ogni qual volta lo richieda. La nostra mente ha bisogno di valvole di sfogo, sia consce che inconsce, ed “Heaven’s Venom” le fornisce entrambe: la prima attraverso i testi, la seconda attraverso la musica. Un grande album.