La band Kill the Klown nasce nel 2008 da un progetto del trio Chico (basso), Gillo (voce) e Leo (chitarra) provenienti da diversi panorami musicali del padovano/vicentino; sono accomunati dalla passione per band di livello internazionali come: Pantera, Machine Head, Lamb of God e Hatebreed. Incominciano a suonare insieme coverando alcuni brani per raggiungere il giusto feelin’ e consolidare l’affiatamento in modo da porre le basi per una produzione propria, si sceglie di suonare un genere molto in voga in questo periodo nel mondo musicale il metalcore punk fuso con il thrash metal vecchia scuola che oggi conosciamo tutti sotto l’appellativo di groove metal.

Con l’inizio della prima stesura dei pezzi si cercano anche i membri mancanti della line-up in modo da completare la formazione; dopo numerosi tentativi le scelte ricadono sulla batteria (Beppe) e sulla chitarra (Luca), che facevano parte di un precedente progetto musicale insieme a Leo. Tutto era pronto per la registrazione dei primi lavori, ma mancava solo da decidere il nome della band, molto probabilmente ispirati da un film thrashissimo americano la scelta del nome “Kill the Klown” secondo quanto riportato dagli stessi componenti nasce dalla visione della società dei nostri giorno, i quotidiani, le tv e tutto quello che ci circonda presenta gente disposta a ridicolizzarsi offrendo agli altri spettacolini e siparietti nel tentativo di racimolare un posto di “prestigio” all’interno della società. Sono questi “Klown” contro cui si scagliano i cinque componenti della band diventando i “5 Executioners”di un esercito di pecore la cui unica aspirazione e far soldi promuovendo l’ignoranza e concentrando l’attenzione mediatica su argomenti futili che distolgono dai veri problemi.

Incominciamo ad analizzare la prima produzione discografica della band che vede la realizzazione di un Promo contenente 2 brani “Bleedin’ stone” e “Kill the Klown” nei primi mesi del 2011 presso i Remaster Studio di Vicenza appartenente a Nick Savio (White Skull/Hollow Haze/ Cyber Cross), trovando subito un ottimo riscontro da parte dei fan, dalle radio e siti internet. Vedendo un riscontro positivo oltre quanto immaginato la band viene tentata dalla registrazione del primo full length.

“The show Could be your Execution” album di debutto della band vicentina contiene 11 brani con forti rimandi musicali ai Patera e ai Lamb of God, infatti in alcuni tratti la somiglianza con band americane di alto livello è veramente molta e più che di ispirazione si potrebbe parlare di plagio o di doppia tribute band. La proposta musicale di questo lavoro per quanto violenta e piacevole nell’ascolto non differisce molto per capacità creativa e originalità dai mostri sacri del genere. Nonostante ciò, la band ha cercato una maggiore accelerazione dei pezzi e gli assoli sono strutturati su uno stampo di thrash vecchia scuola, forse più piacevoli all’ascolto e meno distruttivi e violenti rispetto ai cugini americani, ma garantiscono un ugualmente un’ottima alternativa nostrana di un genere musicale che ancora non è stato assimilato a dovere in questo paese o, per meglio dire, che non ci appartiene per niente. In ogni caso, per essere una prima produzione, non è totalmente da sottovalutare la tecnica strumentale è di alto livello, il songdwhritin’ è apprezzabile e l’artwork è di grande effetto visivo. Tirando le somme possiamo dire che “The show Could be your Execution” posso tranquillamente consigliarlo a chiunque abbia una mentalità musicale aperta al sound della NWOAHM e non si fa troppi problemi nel promuovere il nostro panorama musicale su questo genere che ha bisogno di sostegno e di essere fatto conosce al mondo dei metalheads conservatori e ai puristi musicali del nostro paese.

 

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