Non so cosa sia successo in casa King’s X ma il nuovo ‘XV’ è un disco davvero deludente se rapportato a quanto di buono fatto in passato dagli americani. Formalmente sono i lidi sonori del precedente ‘Ogre Tones’ ad essere ripescati dal trio e il suo sapersi muovere tra i meandri dell’hard rock sporco e contaminato (funk, progressive e blues su tutto). Il problema sta in un songwriting stanco e quasi prevedibile, in cui la verve dei vecchi capolavori è del tutto assente e anche i buoni risultati ottenuti nel recente passato stentano a ricomparire. Fatta eccezione che per pochi brani (la semi acustica ‘Julie’ e l’iniziale ‘Pray’ sono chiamati a rappresentanza) l’intero ‘XV’ si barcamena tra i lidi di una sufficienza piena, laddove il potenziale di Pinnick e soci fa comunque sempre presagire ben altri risultati. In questa sede, i King’s X sembrano quasi un gruppo ordinario e un brano scialbo come ‘Blue’ è davvero emblematico in tal senso.
Si festeggiano in sordina, dunque, i venti anni di attività della band e la sua quindicesima pubblicazione ufficiale…