“Reality Check” è stata una piacevolissima sorpresa da parte del combo danese che non si presentava al pubblico da ben quattro anni e ora ritorna sulle scene addirittura con la vecchia lineup, quella di “Spit Or Swallow”, che risulta essere la migliore di sempre. Di questo felice ritorno ho l’occasione di poterne parlare con il leader/cantante/chitarrista Anders Lundemark.
Sono molto contento di ascoltare un nuovo album dei Konkhra, ma cosa vi è successo in questi quattro anni? Come avete deciso di fare questa grande reunion?
E’ successo poco per volta. Per (Jensen, n.d.a), il batterista di “Come Down Cold” (del 1999) si è messo a suonare con i The Haunted e ha lasciato lo spazio per il rientro di Johnny (Nielsen, n.d.a.). Abbiamo fatto con quest’ultimo una parte del tour di CDC, e quando Kim Mathiesen, chitarra, n.d.a) si è riunito alla band abbiamo continuato a suonare in Europa di supporto a King Diamond. E’ stata una grande fortuna perchè, sebbene avessimo dei grandi batteristi, le vecchie canzoni non suonavano molto bene dato che il drumming di Johnny è unico e la differenza si è sentita molto quando è tornato con noi.
Cosa è successo con la Diehard Records? E come siete venuti in contatto con l’italiana Code666?
All’epoca non me ne accorgevo ma adesso ho capito tutto. La Diehard è gestita dai peggiori personaggi del music business, e lasciami dire una cosa: mi sto ancora prendendo a calci nel culo per avergli dato dischi su dischi, quando nessuno era mai pronto per fare il suo lavoro. Cosi’ succedeva sempre che tutto il lavoro era sulle mie spalle: dovevo fare il tourmanager, pianificare le date e controllare tutto il resto, distraendomi dalla mia attività di musicista. Mi sono stancato in fretta e ho spesso perso il controllo durante le registrazioni di CDC.
Adesso sono felice di averli lasciati e di aver registrato completamente il nuovo album, “Reality Check”, nel mio studio personale, senza avere nessun tipo di intromissioni.. e stavolta l’album dei Konkhra è esattamente come doveva suonare da sempre. Cercavano di farci diventare la “next big thing” e ci applaudivano ogni volta che avevamo dei successi, ma per essere onesti, tutto cio’ ha allontanato i fans della band, e spesso succedeva anche a me.
I Konkhra sono una band underground e non i nuovi Machine Head o i nuovi Sepultura, come ci descrivevano alla Diehard. Pensiamo di essere una buona band e vogliamo essere conosciuti come Konkhra, e non descritti come le altre band con le nostre stesse ispirazioni. Non siamo per niente simili ai Sepultura, e soprattutto ai Machine Head, neanche se Chris (Kontos, primo batterista dei Machine Head, n.d.a) aveva suonato con noi…
Il vostro nuovo album è pura distruzione! Lo adoro dalla prima all’ultima traccia. Parlami della sua creazione…
Oh, adesso devo darti una risposta che sembra una autoproclamazione. Ho scritto tutte le lyrics e il 90% della musica. Stavo perdendo il controllo con le registrazioni di CDC e non si poteva continuare in questo modo… cosi’ ho ripreso le redini della situazione e ho finito la maggior parte delle canzoni con drum machines, ed è la cosa migliore da fare per registrare.
Avevo bisogno di sentire il giusto contributo per queste canzoni ma nè Chris, nè Per mi avevano convinto in passato. Ho ripreso Johnny solo dopo un po’ di tempo, ma lui ha subito superato tutte le mie aspettative e ti diro’ la verità: penso che sia tra i migliori dieci batteristi metal di oggi. Probabilmente non è un mostro di tecnica, ma ha una forza notevole e un intenso groove che rende il sound dei Konkhra riconoscibilissimo. Forse sono io che rovino il suo lavoro su questo cd, ma non me ne frega nulla: le cose devono andare esattamente in questa direzione e le recensioni che riceviamo da tutto il mondo sono lo specchio di quanto ti ho detto.
Con questo non voglio di certo offendere o sottovalutare Chris e Per, ma hanno avuto il difficile compito di dover sostituire in questi anni un grande batterista come Johnny, che di certo non è ancora molto famoso tra il pubblico metal, ma spero che “Reality Check” cambi la sua situazione.
Nel promo in mio possesso non ho le lyrics… me ne puoi parlare?
E’ tipico del mio lavoro: faccio allusioni ai segreti del passato e alle frustrazioni che proviamo per quello che sta succedendo oggi. Ci sono molti accenni come questi nei miei testi, ed è per questo che hanno una data precisa nel booklet, cosi’ la gente può notare una trama comune tra le cose del passato e del futuro. Nessuno vuole fare troppe predizioni, ma io voglio rischiare un po’. Quando avvennero i fatti dell’11 Settembre stavo ascoltando delle lyrics di Araya. Era stato predetto nei testi metal e infatti molte cose cambiarono in peggio: in America aumentò la paura e il razzismo.. era come se un brutto sogno fosse divenuto realtà.
La produzione del vostro album è davvero potente e perfetta… lo avete registrato nel tuo studio personale (Starstruck). Ma hai prodotto altre bands?
Certo. Sto cercando di ottenere altro lavoro come produttore. Ho registrato bands come Artillery, Corpus Mortale (Death Metal), Tr3ple P (NU), Force Of Evil (i nuovi “Mercyful Fate” con Denner e Shermann!) e molti altri. Il mio studio è molto bello, con una grande consolle, equipaggiata con Pro Tools.
Mi piacerebbe spendere piu’ tempo per produrre nuove bands. Il tempo è molto importante per questo tipo di lavoro e infatti il nostro disco è stato registrato in tre mesi, lavorando solo quando eravamo ispirati e questo ha fatto si’ che l’album riuscisse bene. So anche che i Metallica ci hanno messo lo stesso tempo, ma come hanno fatto ad ottenere quel terribile suono di rullante?
Avete in programma qualche tour? Suonerete in Italia?
Speriamo. Ci sono voci a proposito di qualche nostro tour e probabilmente suoneremo in Germania. Penso che ci saranno buone probabilità di scendere in Italia entro la prossima metà dell’anno.
I Konkhra sono ricordati soprattutto come una grande live band.. ricordi qualche episodio strano accaduto durante qualche vostro concerto?
Ce ne sarebbero moltissimi, forse troppi da raccontare, anche se la maggior parte accaddero nei primi anni di tour. In questi anni i nostri concerti sono un po’ piu’ rilassati e non facciamo troppo i pazzi durante le varie date.
Ricordo quando Glen (Benton n.d.a) dei Deicide prese a calci il facepaint di un black-metaller fan e continuo’ tutto il tour con lo stivale sporco… abbastanza divertente.
Una delle mie canzoni preferite è la grande “Facelift”, probabilmente una delle song piu’ devastanti che abbiate mai scritto… ti ricordi come l’avevate composta?
Si, probabilmente la scrivemmo in 15 minuti. E’ una canzone molto semplice, riff molto aperti e per niente complicati.
Sei ancora in contatto con Kontos e Murphy? Hai notizie del povero James?
Si, ho parlato con loro poco tempo fa. James (Murphy n.d.a) sta migliorando parecchio e presto riavrà la sua patente di guida. E’ una cosa fantastica visto che i dottori gli dissero che sarebbe stato molto difficile.
Chris (Kontos n.d.a) sta suonando in un progetto chiamato The Servants ma non ho avuto occasione di ascoltare qualcosa. James ha anche risposto sul nostro webforum dato che qualcuno aveva chiesto qualcosa sulla sua strumentazione.
Ma ti piacciono le band degli ex-membri dei Konkhra?
Certo. Hanno scritto buona musica.
Quali sono le tue band preferite? Ascolti anche qualcosa di diverso dal vostro genere?
Sì, in questo momento sto ascoltando i Metallica cercando di capire cosa gli stava passando per la testa.
Il rullante di Lars suona da far schifo, e ancora adesso il mondo pensa che sia il miglior batterista in circolazione. E’ veramente peggiorato. Ascolto i Tool, “Aenima” mi era piaciuto molto ma il nuovo album è veramente bello. Ogni tanto mi riascolto i Soundgarden, veramente grandi!
Ricordo che il vostro nome derivava dalla storpiatura di “The Conqueror” dei Sodom. E’ vero? E chi decise il nome?
Sì, è vero. Venne in mente al nostro primo batterista. Era un tipo brillante e il nome è ancora “cool” per me, anche se gli venne in mente nel 1988.
Dopo 10 anni di carriera, pensi ancora al periodo dei vostri primi demo? Anche all’epoca successero degli episodi divertenti?
Oh, è passato tanto tempo ormai. Mi ricordo che perdemmo il concorso per nuovi talenti. Era il nostro primo concerto e ci giudicarono troppo rumorosi.
Avete un sito davvero ben curato. Cosa pensi di internet?
Penso sia bello, ma penso anche il contrario. Ci sarebbe molto di cui discutere ma non mi va di approfondire.. penso che internet faccia sembrare il mondo piu’ piccolo. E’ fantastico il fatto di poter comunicare con gente di tutto il mondo in maniera molto semplice. E pensare che siamo solo agli inizi…
Parliamo della tua strumentazione. Suoni ancora chitarre Jackson? Che ampli e che effetti usi?
Adesso ho due set-up. Il primo è formato da un pre Marshall Jmp-1 con un finale stereo da 100 Watt a due canali. Uso un multieffetto Tc. Electronic G-Force in loop. Il secondo prevede un Pod Pro come preamplificatore. Sono molto “cool” e molto potenti. Uso casse Marshall 1960 stereo.
Ok. L’intervista è finita… puoi dire quello che vuoi..
Ok. Grazie per aver letto questa intervista, bisogna essere molto pazienti per leggere tutte queste righe! (ride) Grazie per il vostro interesse e spero che il nuovo album vi piaccia… e ovviamente spero di vedervi in tour.