Nati a Lamezia Terme per mano di Enrico ed Andrea, dopo varie disavventure a livello di line-up, i Last Souls sono segnati dal destino… e cioè quello di restare un duo (con tutte le complicazione che comporta). La proposta dei nostri è una miscela di death metal condito da riff tipicamente thrash. Ascoltando questo “At the Edge Of Existence” mi vengono subito in mente i nostrani, nonchè ottimi, Ancestral Stigmata (quasi fossero una versione embrionale). Esclusa l’intro che è composta interalmente alle tastiere, dai toni epici, i restanti brani spaziano da momenti più lenti ed introspettivi (soprattutto in fase solistica) a momenti più tirati e violenti, sostenuti purtroppo da una drum machine…… ben programmata, ma pur sempre drum machine. Detto questo non voglio assolutamente penalizzare la band, ma spero soltanto che riescano nella ricerca di un buon batterista. Tralasciando la breve intro viene affidato a “The Night of Liberation” il compito di aprire le danze. I riffs sono semplici ma diretti, sembrano quasi provenire dall’heavy classico di vecchia data, e spesso scadono in melodie dal sapore tenue, a volte lievemente progressive, giocando un effetto di chiaroscuro di sicuro effetto. Diversa risulta essere la seguente “Decrescent From The Cross”; dal buon inizio pigia troppo presto sull’accelleratore, lasciando l’ascoltatore un pò spiazzato anche perchè, nei frangenti più violenti, i Last Souls convincono ben poco per compattezza (è probabile che la drum machine sia la causa di ciò, quindi con un batterista dovrebbe risolversi il problema). “‘Genetix’ manipulations” è un brano in linea con gli altri, mantenendosi su livelli più che sufficienti. Beh in certi casi (soprattutto quando si parla di livelli amatoriali), si possano tranquillamente metter da parte aspetti quali drum machine e produzione: quando poi il gruppo denota una certa dimestichezza sia a livello tecnico che compositivo, lascia di certo ben sperare per il futuro. Altro non posso fare che incoraggiare i Last Souls per il futuro!