Lechery, questo è il nome della band svedese nata, nel 2004, dalla mente dell’ex Arch Enemy Martin Bengtsson, che alla sua voce ed alla sua chitarra affianca il basso di Martin Karlsson, la batteria di Robert Persson e le guitar&keiboards di Fredrik Nordstrandh. Con già all’attivo un eccellente album di debutto, datato 2008, “Violator”, i quattro musicisti si presentano al pubblico come rappresentanti doc del tradizionale heavy metal, fatto di riff frenetici, ritmo forte quanto melodico e ritornelli e cori che lasciano il segno.
Con un tale biglietto da visita, la curiosità nell’ascoltare il secondo full length della band è ammessa&concessa… In Fire, pubblicato alla fine di agosto del 2011 (Metal Heaven), lascia poco spazio all’immaginazione, già dalla foto in copertina, fatta di guanti borchiati in pelle e catene, parole chiave nel dizionario di qualsiasi metallaro. E l’impressione che lo stile dei quattro ragazzi nordeuropei non sia di molto cambiato, è del tutto confermata nel momento in cui il CD prende vita: la prima track “Mechanical Beast”, preceduta dal breve intro “Awakening”, ha dalla sua le taglienti chitarre di Bengtsson e Nordstrandh, il cui onore è tenuto alto dalle successive “Burning Anger” e “Heart of a Metal Virgin” (… un pò più di creatività nel titolo sarebbe stata cosa gradita…).
Si passa così, dopo ancora due brani che non si discostano troppo dai precedenti per tecnicità e stile, “Lethal” e “Cross the Line”, ad uno dei migliori pezzi del disco: “Carry On”, la cui struttura melodica risulta vincente fin dal primo ascolto.
Energia, carica e forza nella title track “In Fire”, alla quale seguono gli incalzanti cori di “All the Way”. Retrogusto alla “Hammerfall” nella decima song “The Igniter”, e occhi sgranati e orecchie ben aperte durante “Lust for Sin”, maestosa marcia fatta di voci imponenti e ritornelli armoniosi. Se per qualche minuto ci siamo allontanati dal sapore del metallo pesante, ecco che arriva l’ultima traccia a rimembrarcelo: “We All Gonna Rock You Tonight”, ode all’heavy metal a 360 gradi.
In conclusione, questo secondo album dei Lechery è un ottimo lavoro. Non propone nulla di esilarante, 12 brani che scorrono tra alti e bassi, ma che non deludono gli amanti del genere. Apprezzabile, godibilissimo, secondo traguardo raggiunto!
F Fredrik Nordstrandh redrik Nordstrandh