Cominciamo chiarendo l’unico punto a sfavore di questo doppio CD, la lunghezza dei due dischi, ma e’ mai possibile che debbano fare due CD pieni solo a metà? Queste sono le cose che non capisco, spero solo che la mia versione promo sia priva di qualche contenuto multimediale che verra’ inserito in seguito per l’edizione commerciale altrimenti mi parrebbe uno spreco di spazio inconcepibile. Ecco, mi sono sfogato e ora torno all’ascolto di questo spettacolare doppio live, ragazzi poche chiacchiere qui siamo al cospetto di vere leggende dell’hard rock di tutti i tempi, gli appassionati di chitarristi virtuosi dovrebbero ascoltare quello che ha da dire mr. Roth, uno di quelli che fanno della tecnica (incredibile nel caso di Uli Jon…) un elemento al servizio della musica e non il fine. In queste infuocate performance in versione live il nostro e’ coadiuvato da altri mostri sacri, primo fra tutti lo storico bassista (e cantante a dire il vero, almeno in alcune occasioni) dei Cream (il gruppo per molti versi precursore dell’hard rock ove militava anche Eric Clapton per dirne uno a caso…) ovvero Jack Bruce! Alla batteria troviamo, con mio sommo piacere, Clive Bunker, ex Jethro Tull; cosa dire invece dei tre UFO? Beh gente come Schenker, Mogg e Way non hanno certo bisogno di presentazione, cosi come “prezzemolino” Airey, tastierista piuttosto famoso ed apprezzato, sia per le sue illustri militanze con Rainbow e Deep Purple sia per la fama conseguita come sessionman. Certo che un concerto con questa gente sul palco non puo’ che essere un evento d’eccezionale livello sia tecnico che storico, infatti la scaletta presenta alcune delle canzoni che hanno segnato la storia del rock, “Doctor doctor” e’ un brano che conoscono anche i sassi, stessa cosa per “Rock bottom”. Ma sarebbe inutile soffermarsi su di un brano piuttosto che su un’altro, quello che conta e’ che i nostri sembrano proprio divertirsi, improvvisando lunghe scorribande strumentali tipiche dell’hard rock che fu. Sottolineo in particolare (oltre alle due asce Roth e Schenker) la prova di Phil Mogg, davvero ispiratissimo, cosi come Jack Bruce. Un’aspetto molto importante di questo disco e’ la capacita’ di mettere in evidenza come una serie di canzoni, un disco o addirittura un intero modo di intendere la musica, siano immuni allo scorrere del tempo. Brani come la gia’ citata “Doctor doctor” o la stessa “Rock bottom” rappresentano alcuni degli elementi di maggior carisma della musica hard che si stava formando in quegli anni (parliamo di brani presenti su “Phenomenon” degli UFO, datato 1974) la capacita’ di fondere un refrain memorabile ad un suono dinamico e ritmato. Gli interpreti presenti su questo live hanno avuto tutti una grande importanza e una capacita’ artistica fuori dal comune. Un live da comperare immediatamente, senza pensarci su, qualunque sia il vostro genere preferito, qui si tratta di vere leggende della musica rock, gente che ha l’innato dono di suonare per il semplice gusto di farlo, ci sono momenti decisamente emozionanti e di grande impatto. Tutti i musicisti si esprimo al meglio, sembrano essere liberi da ogni tipo di schema predefinito, sono lì e suonano così come sanno fare, ovvero in modo decisamente eccellente. Rinnovo l’invito, comperate questo disco e non ve ne pentirete assolutamente. |