“Five Shots From Underground”: Cinque domande Cinque al Top Demo di Heavy-Metal.it !
Salve ragazzi, raccontateci la vostra storia e presentate il gruppo.
Il duo composto da me e Flagellum nasce nel 2001 dalle ceneri di un precedente progetto, il nostro genere allora era il Black Metal più scarno e ferale, con marcati riferimenti alla scena norvegese. La prima demo fu pronta nel 2002, si trattava di un dischetto marcissimo registrato su un quattro piste analogico. Nel 2003 uscì il nostro secondo elaborato, questa volta la registrazione era un po’ migliore e i brani molto diversi sia dal punto di vista atmosferico che da quello strettamente compositivo, ed è qui che nasce l’ unione fra band e tematiche pagane, interpretate ovviamente secondo un approccio personale basato su sensazioni quasi oniriche, unione che a mio giudizio viene coronata con l’ uscita del promo di “Cantus” (Ottobre 2004), il nostro lavoro più complesso, ove riusciamo ad esprimere al meglio il nostro modo di fare Black Metal, aprendoci a diverse soluzioni come l’ utilizzo di voce pulita, violini, parti acustiche.
Il promo, dopo aver girato fra i soli addetti ai lavori per qualche mese, ci ha permesso di firmare un contratto con la The Oath Records, che a breve termine rilascerà il disco come prima nostra release ufficiale a tutti gli effetti.
Su cosa basate principalmente i vostri pezzi e quali sono i vostri punti di riferimento ?
Ovviamente cerchiamo di essere più originali possibile, ma come è logico le influenze vengono sempre fuori; Ulver, Enslaved, Bathory… sono tutti gruppi che amiamo e che sono stati fondamentali nella nostra formazione. Le liriche, come accennato prima, sono come sogni di altre ere, quasi materializzazioni di desideri e ricordi ancestrali, in stretto accordo con la componente musicale. Non amiamo comunque degli schemi fissi da seguire, non ci imponiamo limiti, perché non pensiamo di averne bisogno; sappiamo quello che vogliamo fare.
Cosa non ti piace del metal in Italia e cosa cambieresti ?
Il fatto che non ci siano spazi per suonare ovviamente non fa piacere a nessuno, e che quelle poche volte che si riesce a suonare i proprietari dei locali non ti vogliano dare neanche un euro per sostenere le spese per gli spostamenti fa ancora meno piacere… In generale è sbagliato l’ attribuire al musicista la figura del bohémien senza arte né parte, abitudine diffusa presso chi si occupa dell’ organizzare concerti, specialmente se coinvolgono gruppi underground.
Non è bello neanche il fatto che all’ estero si tenda a considerare i gruppi estremi italiani con leggerezza. Potrei dire come al solito che non mi vanno a genio i comportamenti di alcuni sedicenti blacksters, ma oramai mi interessa relativamente, ognuno faccia quel che gli pare; l’ oro luccica, il piombo no.
Miglior gruppo italiano e più sopravvalutato gruppo italiano ?
Penso che con la quantità di buone bands che sono nate in Italia in questi ultimi anni, rispondere a questa domanda sia impossibile; i gruppi conosciuti non si contano più sulle dita delle mani come qualche anno fa. Inoltre non penso che questo tipo di domande così focalizzate siano molto costruttive… Non trovate ? :-)
Cosa ti ha dato la musica e cosa vorresti darle tu ?
La musica mi ha dato la forza di superare diversi momenti difficili, noi come band cerchiamo di creare musica sincera e diretta, senza farci influenzare dalla materialità imperante oramai anche in questo genere.
Vogliamo solamente esprimere quello che abbiamo dentro nel modo a noi più consono e se c’ è qualcuno che apprezza il nostro operato non possiamo che esserne soddisfatti.. Il BM del resto è anche comunicazione, una parola che al giorno d’ oggi per gli esseri umani sembra avere un significato sempre più incolore.