Monicker sconosciuto, titoli da pivello dell’estremo, artwork rendente un forte senso di ingenuo e scontato: le caratteristiche “esterne” del debutto discografico ci sono tutte e non esitano a meterializzarsi fintanto che ‘Malevolent Rapture’ non è dato in pasto al lettore. Da quel momento, quando a parlare sono riff e growl, il discorso cambia ed una forte sensazione di esperienza musicale pervade l’ascoltatore di turno, invitandolo a domandarsi il perchè di tale escursione di impressioni. La risposta è tutta nella line-up: un quartetto sulle scene da ormai quindici anni e che ha sempre usato lavorare badando alla sostanza, disinteressandosi del piatto in cui la stessa venisse servita. Fino a poco fa la stessa formazione portava il famoso nome di Occult, insabbiato per necessità di liberarsi da intoppi ed ormai indesiderati contratti e ricominciare dallo stesso ed identico punto.
Chi conosce la band in questione sa quanto utopistico sarebbe pensare ad una virata stilistica che non avrebbe nessun senso per gli oltranzisti che di questo genere si nutrono. Ancora Thrash-Death senza compromessi dunque, servito senza preamboli, contaminazioni ed evitando tutto ciò che possa essere considerato bastardo o nuovo. Constatato con facilità ciò risulta alquanto semplice dare le coordinate della proposta che, al solito, partendo da un tronco dal deciso sapore slayerano, si dividono in contaminazioni riconducibili al thrash teutonico e ai soliti Destruction e Sodom. Su questi tratti e con premesse del genere la produzione dell’esperto Andy Classen (già con Dew-Scented, Tankard e Krisiun) risulta un perfetto compromesso tra qualità moderna e canoni a cui si deve far fronte. Tradizione rispettata in ogni sua forma ed esasperata dall’autocitazione offerta dalla cover di chiusura di “Killing For Recreation”, risalente ad occultiana memoria.
Aggiungere altro sarebbe un inutile contorno retorico che remerebbe contro la politica con cui dischi del genere vengono scritti, pensati ed indirizzati verso un certo bacino di pubblico. Quello stesso pubblico che ha amato gli Occult, che aveva già messo in preventivo un possibile acquisto del lavoro e che davvero non riesce a farne a meno; per tutti gli altri, rispettare ma valutare con attenzione onde evitare delusioni da aspettative troppo elevate.