Questo 2010 passato da poco è stato un anno molto prolifico per i Lilyum, band torinese che si sta facendo largo sempre con più vigore nell’affollato panorama underground italico. Infatti la band, capitanata da Kosmos Reversum, nel giro di pochi mesi ha tirato fuori due album, prima è toccato all’ottimo “Fear Tension Cold” e proprio sullo scadere dell’anno la band piemontese ha partorito un ennesimo figlio di satana, ovvero “ Crawling In The Past”. Già dal titolo si potrebbe intuire quale sia lo spirito che permea questo disco: black metal in puro stile inizio anni novanta, con una forte vena ottantiana, figlia dell’ heavy e del thrash degli esordi. Il suono dei Lilyum è ruvido, bastardo e a tratti veramente alienante. Kosmos Reversum questa volta si è fatto accompagnare, oltre che da Lord J. H. Psycho alla voce, anche da un batterista in carne ed ossa, ovvero Frozen, già attivo nei siciliani Valefar e Arcanum Inferi, abbandonando la drum machine usata per i dischi precedenti e il risultato è stato davvero ottimo. Oltre ad avere una dinamicità diversa, i brani presenti su “Crawling In The Past” hanno giovato di un approccio più “umano” e più “caldo” , perfettamente in linea con il sound che si è voluto ricreare per questo disco. Il riffing è veramente di prim’ordine, tagliente e d’impatto, come la migliore tradizione insegna. L’intero album è davvero ben strutturato e non ha cali di tensione e già dall’inizio con le ottime “A Fundamental Negation” e “Above Triumphs and Tribulations” si ha la sensazione di trovarci di fronte ad un grandissimo album, impressione che diventa certezza quando i Lilyum mettono a segno una doppietta devastante con “Self Necrosis” e “Order of the Locust”. L’album prosegue senza cali ed è un vero piacere ascoltare quest’album, un tuffo nel passato che non risulta mai tedioso o fastidioso. Onore ai Lilyum, “ Crawling In The Past” è di sicuro una delle migliori uscite balck metal italiane dell’anno appena trascorso.