La Francia negli ultimi anni ha guadagnato parecchi consensi di critica in ambito metal, grazie a gruppi validi come No Return, Misanthrope, Seth e Zuul FX (il loro ultimo album “By The cross“ è senz’ombra di dubbio tra i migliori del 2005). E pensare che 20 anni fa, la situazione non era delle migliori dato lo scarso interesse di questa nazione nei confronti della musica heavy metal e il numero di band che si potevano contare sul palmo di una mano. Ricordiamo i Trust, i Massacra e i Loudblast autentica leggenda della scena estrema europea dei primi anni 90.
Questi ultimi specialmente ritornano sulle scene dopo ben 7 anni, forse anche di più, dal loro scioglimento, con l’album “Planet Pandemionium” pubblicato dalla francese Slalom Music ed in compagnia del chitarrista degli Aggressor Alex Colin-Tocquaine, il Chuck Shuldiner d’oltralpe. Questo platter ci presenta una band in ottima forma nonostante vari anni di inattività, grazie ad un death metal furioso e saldamente ancorato ai canoni del genere, scuola Obituary e Morbid Angel tanto per intenderci.
Un death metal sì molto tradizionale, ma non per questo banale sia per la presenza di spunti thrash metal di slayeriana memoria, nonchè per azzecatissimi cambi di tempo che spezzano quella monotonia che avrebbe potuto penalizzare l’album. Ed ecco autentiche mazzate come l’opener “Bow down”, “Pain Brothers” e “Mindless Mankind” alternarsi ai mid tempos massicci di “The Serpent’s Circle” e “Last Sabbath” fino ad arrivare alla claustrofobica “Scarlet Mist” canzone che ricorda molto i Morbid Angel di “Gateaways to Annihilation”.
Ragazzi cos’altro dire se non di trovarci di fronte ad un album ottimo sotto tutti i punti di vista che ci consegna una band per niente arrugginita e che sente di avere ancora qualcosa da dire. Che poi si siano riformati per raccattare qualche euro, come fanno un po’ tutti ultimamente, poco importa. Fin quando sfornano album del genere queste cose vanno in secondo piano. Speriamo che non si tratti del solito fuoco di paglia.