“Jaučiant Pabaigą Arti” è il nuovo lavoro di Kommander L. e il suo progetto Luctus, che arriva a distanza di due anni dalla precedente fatica in studio, ovvero lo split con i connazionali Argharus, dal titolo “Sonitus Caeli Ardentis”, che ho avuto la fortuna di ascoltare, così come avevo avuto la fortuna di ascoltare l’ottimo ep del 2004 che prendeva il nome di “Ad Arma”.
Kommander L. è un artista molto ancorato alla sua terra e anche se, spero di non diffondere informazioni errate, ormai vive stabilente a Roma, Il musicista lituano ha sempre manifestato il suo attaccamento alla sua terra. Basta pensare che i pezzi sono tutti in lituano. Venendo al cd in questione “Jaučiant Pabaigą Arti” si può notare facilmente come il progetto Luctus abbia ancora di più personalizzato il proprio sound, che ha le basi molto radicate nel thrash ottantiano di band come Venom, Hellhammer, ma che sa unirlo benissimo alle tipiche accelerazioni del black metal più ortodosso, il che fa assomigliare la band lituana, in alcuni frangenti e con le debite proporzioni, agli Tsjuder. Luctus ha saputo personalizzare ancor di più la propria proposta inserendo di rado e con gusto melodie pagane ed epiche che mi hanno riportato alla mente i loro compagni di etichetta e connazionali Obtest.
“Jaučiant Pabaigą Arti” è un album dunque veramente ben congegnato e ben composto, dove gli assolo di chitarra non sono mai invadenti o prolissi, in cui la produzione, pur se moderna e ben fatta, ha quel retrogusto retrò delle produzioni degli anni novanta, il che giova certamente al sound abrasivo e guerresco di Luctus, progetto che cresce di album in album e che merita assoluto supporto.
Complimenti Kommander L.