Incuriositi da un disco particolare come “Vilosophe” abbiamo contattato i Manes per un faccia a faccia. Ci hanno risposto Tor-Heige “Cernunus” Skei e Torstein Parelius e, come potrete leggere, oltre alla musica anche i compositori sono un po’ “particolari” (piacevole il secondo, decisamente insopportabile e indisponente il primo). Ma a voi giudicare…
Prima di tutto salve e grazie per questa intervista ! Penso che ci siano molte cose interessanti che ci potete dire… I Manes sono tornati dopo parecchi anni, e sembra che le cose siano cambiate. Voi eravate una band black metal, adesso il vostro sound e’ totalmente differente, cosa e’ successo ? Raccontateci qualcosa sulla storia della band…
Cernunus: I Manes non se ne sono mai andati, i Manes non hanno scalette da seguire, i Manes non hanno regole da seguire, i Manes ci controllano, non il resto… La storia non e’ interessante, l’oggi lo e’… e anche il domani non e’ interesasnte, alla stessa maniera…
Tor-Heige: Il mio ginocchio mi fa un male cane !! E’ fottutamente doloroso quando salgo gli scalini, cosi’ spero di stare meglio stasera. Per me domani e’ interessante. Spero che il mio ginocchio andra’ meglio.
E’ evidente che voi provate a sperimentare, la maggior parte delle canzoni dell’album sono differenti le une dalle altre, e l’effetto sull’ascoltatore e’ straniante… La vostra musica mi sembra uno strano misto di Katatonia, Radiohead e influenze jungle, siete d’accordo ? Come descrivereste la vostra musica ?
Cernunus: Non sono realmente d’accordo con te, o con la descrizione che l’etichetta da’ della nostra musica. Ma io vedo le cose da dentro, e non posso essere oggettivo su questo. Non ci sono decisioni conscie o pianificazioni, le cose si sono evolute naturalmente, e questo e’ il risultato. Prendetelo o lasciatelo lì.
Tor-Heige: L’esplorazione e’ importante nella musica. Non faremo mai un Vilosophe parte 2 o qualcosa di simile. Se vicenssimo l’ Eurovision Song Contest con “Diving with your hands bound (nearly flying)” non faremo un intero album pieno di canzoni che suonino alla “Diving with your hands bound (nearly flying)”. Non siamo cosi’.
Personalmente ho apprezzato parecchio l’evoluzione di diverse band metal che facevano black (ammetto di non essere un grande fan di questa musica), sembra che molte persone che hanno iniziato in quel campo si siano poi dimostrate abili nel fare musica diversa con risultati notevoli ! Il vostro “Vilosophe” mi fa pensare ad un’evoluzione parallela a quella degli Ulver (trovo che “Perdition City” sia un grande album). Cosa ne pensate ? E cosa pensate riguardo al tipico “black metal fan”, apprezzera’ la vostra evoluzione ?
Cernunus: Bene, sembra che alcune ex black metal band erano/sono molto interessante nel “pionieraggio”, il lato espressivo della musica, e non il lato monetario/popolare di questo stile.
Tor-Heige: Qualcuno e’ semplicemente partito per la piega dei capelli e il make up, ed ha lasciato tutto quello che era (e dovrebbe essere, almeno per me) il black metal in favore di soluzioni piu’ “gradite alle masse”. Ma io penso che qualcuno dei compagni piu’ “open minded” nella scena black metal potrebbe apprezzare. O no… non mi interessa poi tanto…
Mi e’ piaciuta molto “Terminus a quo / terminus ad quem”, e’ una canzone molto ’emozionale’, con tutti quei cambiamenti tra parti dolci e momenti piu’ ‘rudi’ in cui il sound diventa piu’ duro. Cosa ci dite di questa canzone ?
Cernunus: E’ uno dei brani piu’ vecchi e quello che ha subito piu’ cambiamenti e modifiche.
Inizialmente era completamente elettronico (come la maggior parte delle canzoni), ma quando abbiamo iniziato a jammare insieme le parti piu’ dure saltarono al loro posto e abbiamo sentito che quello era il loro posto… la musica ha bisogno di contrasti, di successive esplosioni…
In “Death of the genuine” le influenze jungle sono piu’ evidenti che nel resto del disco. Penso che voi siate di mente molto aperta (e questo e’ qualcosa che apprezzo molto, odio la chisura mentale che sempra regnare nelle “masse metallare”), come vi e’ venuto in mente di aggiungere un tocco jungle alla vostra canzone, considerando che il tipico fan metal non sembra molto attratto da questo genere di musica ?
Cernunus: I Manes non sono per i metalhead o per le menti ristrette. Vogliamo evitare di bloccarci in uno specifco genere o in qualcosa. Tutto quello che ci sentiamo di fare lo facciamo, senza pensare a come gli ascoltatori potrebbero reagire. C’erano ancora piu’ elementi jungle quando abbiamo iniziato a mettere insieme le cose… Ma, hmmmm, non mi piace la parola ‘jungle’, non ci sono tamburi bongo o urli di Tarzan qui… ispirazioni drum’n’bass, calza meglio…
Tor-Heige: Io penso che quel beat di cui parli e’ la causa di tutti gli stranissimi (e sbagliatissimi) confronti con Aphex Twin che sono venuti fuori. In ogni caso non abbiamo mai pianificato di compiacere questo o quello in questa o quella ‘scena’ o ‘genere’. Non possiamo e non vogliamo…
Potremmo voler fare una canzone con delle chitarre western o bluegrass/country & western guitars, tamburi alla Sepultura, bassi distorti e cantato rappato. Penseremmo che questo sound e’ una figata ? Forse… Lo penseresti tu ? Ci interesserebbe ? O meglio, ci dovrebbe interessare ?
“Diving with your hands bound [nearly flying]” e’ un brano molto lungo e complicato, il piu’ ambizioso di “Vilosophe”, direi… quanto tempo avete impiegato per esso ? Ne siete soddisfatti ? E’ solo un esperimento o ha un significato piu’ profondo ?
Cernunus: La maggior parte delle canzoni erano come questa prima che le convertissimo in canzoni piu’ ‘band/chitarra’. Io creo musica quasi interamente elettronica, poi iniziamo a lavorare e mischiare le idee mentre teniamo ben fisso nelle nostre teste il feeling. Il feeling, le atmosfere sono LA cosa importante…
Tor-Heige: Se ti riferisci ad un significato piu’ profondo nel testo di quella particolare canzone ti dico che tutti i testi hanno una sorta di ‘significato profondo’. Non sono sciuro di dove vuoi arrivare con questo, ma potrei dire che il titolo della canzone dice molto di quello che c’e’ sotto. E’ piu’ questo che un ‘titolo letterale’… sono molto soddisfatto di questa canzone, anche se non e’ venuta fuori come mi aspettavo che sarebbe/avrebbe dovuto essere quando abbiamo pre-prodotto l’album. E una delle mie preferite, comunque.
Nel promo in mio possesso non ci sono i testi. Quali sono i vostri argomenti piu’ sentiti ? E quanto sono importanti i testi per voi, quali sono le ispirazioni ?
Cernunus: I testi, o meglio, la parte creativa dello scriverli, e’ molto importante. Torstein e’ la mente principale dietro essi, ma sono usati in una maniera molto “Manes”, disturbanti e ridotti a pezzi.
Quale e’ il significato di “Confluence”, la traccia finale ? Tutto quel parlato…
Cernunus: Chiude il cd in una maniera molto disturbante e ‘mentale’. Le parole, il feeling, si adattano davvero bene al concetto lirico. Un indizio, guarda “Der Todesking”…
Tor-Heige: Sento che funziona come la confluenza dell’album. Ti porta via dalla musica e porta un certo stato d’animo alla fine di tutto. E si, e’ preso dal film “Der Todesking” di J. Buttgereit, cosi’ guardarlo da’ qualche significato in piu’ o forse, se non conosci il tedesco, prendilo come un pezzo ambient. O come ti sembra meglio.
Quali sono gli artisti che vi piacciono di piu’ ? E quali influenzano vio e la vostra musica ?
Cernunus: Cambia molto, dipende da come mi sento, dalla giornata e da come vedo la vita, la morte e tutto in quel momento. Attualmente ascolto molto gli Shpongle, Aphex Twin, i Biosphere, i Mogwai, i Massive Attack, i Beyond Dawn e gli Ulver.
Ed ora una domanda piu’ difficile… cosa e’ la musica per voi ? Cosa e’ nella vostra vita ? E perche’ fate musica ?
Cernunus: La musica per me e’ qualcosa che entra dalle mie orecchie, fa qualcosa al mio stato mentale e resta li’ !! Non mi piace quella musica di consumo che ultimamente e’ cosi’ popolare. La musica e’ arte acustica… Io faccio musica per scappare da una realta’ orrorifica e disturbante… Per creare la mia sfera privata, il mio paese di sogno dove vorrei stare per sempre, preferibilmente da solo…
Tor-Heige: Io ascolto tantissime cose diverese, ma posso citare due album che realmente ‘hanno qualcosa’. Il primo e’ “Oceanic” degli Isis e il secondo e’ “Close to a world below” degli Immolation. Entrambi sono brillanti e meritano di essere provati!
Farete un tour ora o pensate che la vostra musica sia meglio da cd che dal vivo ?
Cernunus: La mia opinione personale e’ che TUTTA la musica e’ meglio dal cd che dal vivo. Stiamo preparando qualche show ora, e vorremo qualcosa di un filo diverso. Non ci interessa suonare semplicemente le canzoni, vorremmo qualcosa di piu’ visuale, una specie di performance. Immagini, video, le canzoni, altre persone che mostrano lal oro arte sopra la nostra musica, o qualcosa del genere.
Tor-Heige: Si, speriamo davvero di fare qualcosa di speciale quando saremo sul palco. Senitamo che sarebbe un’esperienza completa, non solo riff su riff a qualche headbanging occasionale… Ci piacerebbe molto venire a fare almeno qualche show in Italia. Abbiamo ricevuto un grande responso dall’Italia, cosi’ penso che ci riusciremo…
Siamo alla fine… Spero che abbiate gradito l’intervista, ora dite quello che volete…. Grazie ancora !!!
Cernunus: Scelgo di stare zitto…
Tor-Heige: Cheerio and thanx!