Dopo il grande successo di “The Black Circus Part. I”, i danesi Manticora rilasciano il secondo capitolo di questo interessantissimo concept che ruota attorno alle vicende (piuttosto oscure) di una carovana circense che attraversa il New England del XIX secolo.
Musicalmente parlando, la band non si discosta poi molto da quanto già proposto in passato, presentando un lavoro che si nutre di power teutonico, prog, speed, thrash e che punta molto sulla prestazione vocale del bravissimo Larsen, davvero l’arma in più di questi Manticora. Un contesto sonoro molto pesante e vigoroso, reso tale dalla splendida produzione (non una novità per i danesi…) e dalla compattezza di molte soluzioni strumentali adottate, come l’insistente utilizzo di partiture piuttosto cupe ed avvolgenti. Anche il minutaggio medio dei pezzi, poi, distende oltremodo questo “The Black Circus Part. II”, donando all’intero lavoro un respiro più variegato ed introspettivo. Insomma, assolutamente lontano dal classico album power che si metabolizza nell’arco di pochi ascolti, “Disclosure” si rivela in tutta la sua bellezza solo dopo averne carpito appieno, testi alla mano, ogni minima sfaccettatura. Farsi ammaliare dalla potenza melodica dell’incantevole “When The Soulreapers Cry” è piuttosto facile, ben altra cosa è avvicinarsi alla scontrosità di “Of Madness In Its Purity”, molto Blind Guardian style, ed alla voluttuosa potenza sonora di “Gypsies Dance Pt. 2”, probabilmente il brano più complesso e variegato dell’intero disco.
La conclusione migliore per un concept in due parti davvero interessante, ricco di spunti ammirevoli e tutto sommato piuttosto originale sia nella forma che nella sostanza. Chi già conosce la compagine danese può tranquillamente ordinare una copia di questo “The Black Circus Part. II”, tutti gli altri sono invitati a procurarsi il primo capitolo o qualsiasi altro lavoro della nutrita discografia di casa Manticora.