“Hard Times” non è l’ultimo lavoro della band toscana ma esattamente il disco precedente, uscito nel 2004 e finito nelle mire promozionali del distributore Trendfabrik.com che ne ritenta il rilancio a distanza di ben tre anni.
Il prodotto, che all’epoca seguì l’acclamato “Roots”, si presenta ancora oggi estremamente competitivo anche se di una spanna inferiore all’ultimo e riuscitissimo “Hatebox”. La band, composta da musicisti di spessore come Andrea Castelli (Cappanera, Shabby Trick, Airspeed), Gianluca Galli (Time Machine, ex Mad Mice) e Jacopo Meille (ex Mad Mice, Fool’s Moon, Tygers Of Tan Pang) riesce dunque a bissare (e superare) il successo dell’interessante disco d’esordio in virtù di un hard rock sanguigno e competitivo che pesca a piene mani dalla tradizione (riferimenti anche al periodo ’70) e che riesce, tuttavia, a creare qualcosa si personale ed estremamente coinvolgente mescolando influenze e sonorità caratteristiche del passato musicale di ognuno dei musicisti intervenuti.
Hard rock in tinta blues, dunque, in grado di infiammare i set live e di catapultare l’ascoltatore indietro di parecchi anni, nonostante l’approccio moderno che caratterizza produzione, scelta dei suoni e qualità della registrazione. Tanti, inoltre, gli ospiti chiamati alla causa della band toscana: c’è Morby dei Domine che fa coppia con Tommy Massara (Extrema) in “Red Oak Wood” e ci sono Alex Del Vecchio ed Emilio Sapia che lasciano le proprie impronte sui tasti delle tastiere, suonate in parte anche dallo stesso Gianluca Galli. Insomma una parata di amici che tributano, con il proprio talento, il giusto premio ad un lavoro davvero azzeccato e ricco di spunti meritevoli.
Sebbene, come si diceva in apertura di recensione, questo “Hard Times” non raggiunga i livelli dell’ultimo “Hate Box”, è consigliato ai fan del settore di rispolverare questo piccolo gioiellino nostrano dai vecchi scaffali dei negozi.