I Mesmerize sono un gruppo storico del panorama metal italiano. Attivi fin dai primissimi anni ’90, fra le prime band a suonare con continuità nei live club del nord Italia, i nostri sono autori di tre album su lunga durata e di un EP. Da sempre alfieri del metal nelle sue forme più classiche, dopo l’album “Stainless” del 2005, il gruppo milanese torna con questo nuovissimo “Paintropy”. Nuovissimo non solo in ordine temporale ma anche perché segna una svolta del sound della band.
I Mesmerize decidono di puntare sull’impatto e sulla potenza, una scelta dettata essenzialmente da due fattori, uno figlio dei tempi attuali: il pezzo deve arrivare subito alla meta. Oggigiorno la frenesia e i nostri ritmi di vita ci impediscono di dedicare il giusto ascolto alla musica (un vero peccato). Dall’altra parte c’è l’esigenza stessa della band di rinnovarsi, avendo esaurito le “cartucce” con un certo tipo di suono. Come conferma lo stesso Andrea Garavaglia: “La scelta di fare un disco del genere dopo “Stainless” è dovuta anche al fatto che avevamo esaurito un percorso: o facevamo un disco uguale al precedente oppure uscivamo con qualcosa di nuovo.”
“Paintropy”, è quindi un disco decisamente potente, sia se paragonato ai precedenti lavori della band, che in senso assoluto. Il tutto è focalizzato sulle canzoni stesse, cercando di catturare fin da subito l’attenzione dell’ascoltatore.
“”Paintropy” può essere visto come la chiusura del cerchio” afferma Andrea Tito, “agli inizi ognuno è un po’ derivativo: quando è uscito “Tales Of Wonder” eravamo molto maideniani perché siamo cresciuti con quello. Man mano che si va avanti si cerca di personalizzare sempre di più il proprio stile e la propria musica. Penso che con questo disco siamo noi al 100%!”
Analizziamo ora brano per brano.
IT HAPPENED TOMORROW
Questo brano è incentrato sul tema della preveggenza.
Musicalmente il pezzo ha un buon tiro, scelta azzeccata, a mio avviso, usarlo come apertura. Potente e incisivo, ci introduce in quello che è il nuovo colore della band. La voce di Folco, al solito melodica e caratteristica, si pone in contrasto con le ritmiche serrate e taglienti. Efficace anche lo stacco centrale che spezza il brano.
2.0.3.6.
Brano dal testo fanta-catastrofico in chiave ironica.
Questo pezzo è sicuramente il più immediato dell’album, con un taglio decisamente moderno, e non a caso la band avrebbe intenzione di usarlo come singolo. Anche qui non si può non notare la potenza e l’impatto di questa song, con un ritornello ossessivo che si memorizza fin da subito. Se da un lato la presa al primo ascolto è assicurata, dall’altro, alla lunga, il pezzo potrebbe stancare.
A DESPERATE WAY OUT
Brano dalla liriche personali e introspettive.
Musicalmente è a mio avviso uno degli episodi vincenti dell’album nonché un possibile ponte tra passato e presente (in termine di stile). La canzone parte in maniera sofferta con un’ottima interpretazione di Folco. Poi ritorna ed esplodere nuovamente la potenza che accompagna un po’ tutto il disco. Brano riuscito perché amalgama al meglio le parti introspettive e melodiche con la furia metallica della ritmica.
MONKEY IN SUNDAY BEST
Questo brano parla di evoluzione umana, ma anche questa volta in chiave molto ironica.
È uno dei momenti più particolari dell’album in cui Folco canta in maniera molto versatile, sia aggressiva (quasi “rappata”), che melodica. Colpisce anche il groove dell’intero pezzo decisamente dinamico pur mantenendo inalterata la potenza. Sicuramente brano da tenere d’occhio (scelto come possibile secondo “singolo”).
MIDNIGHT OIL
Intro chitarristico per il pezzo successivo
WITHIN WITHOUT
Si tratta di un altro brano dal testo introspettivo che parla dell’insonnia e di come si sviluppino certi pensieri di notte.
Con questo prezzo i Memserize riprendono le atmosfere più diversificate tipiche del passato grazie soprattutto all’ottima interpretazione di Folco, specie nel ritornello. Melodia, sofferenza e potenza ancora una volta a miscelarsi al meglio.
ONE DOOR AWAY
Come si può anche intuire dal titolo, il brano ci invita a pensare che ci resta sempre una scelta per cambiare e migliorare una situazione negativa.
Musicalmente è uno dei brani più accessibili e melodici dell’album pur mantenendo la nuova verve moderna e potente. Da notare anche l’intermezzo centrale che apre a diversi sviluppi musicali.
PAINTROPY
Anche questo brano riflette una condizione umana: l’esasperata ricerca del raggiungimento di obiettivi impossibili (e le cause di simile comportamento).
Musicalmente la title-track si pone come uno dei brani più moderni dell’album grazie ad un’evidente potenza sia nella ritmica che nel cantato (con la voce di Folco piuttosto “effettata”). Si segnalano anche interventi in growling da parte del cantante dei Red Coil che duetta con Folco. Track tritaossa.
SHADOWS AT THE EDGE OF PERCEPTION
Si parla nuovamente di comportamenti umani subdoli che riprendono il tema di “Paintropy”.
Anche questo pezzo si rivela molto violento con chitarre piuttosto basse e una voce decisamente cattiva. Pur essendo un brano d’impatto, si nota una ritmica piuttosto elaborata che rende più interessante l’ascolto. Anche il solo di chitarra è davvero efficace e indovinato.
MRS. JUDAS
La Signora Giuda, parla in generale di comportamenti “ambigui”…che riguardano il gentil sesso!
Il brano, pur presentando gli elementi del nuovo corso, richiama in maniera inequivocabile i vecchi Mesmerize, complice un ritornello decisamente melodico che si memorizza facilmente. Anche il cantato richiama lo stile più classico della band.
YOU KNOW I KNOW
Riprende nuovamente il tema di “Paintropy”.
Parte in modo oscuro, con un giro di basso; si rivela poi un brano veloce che miscela il “vecchio” e il “nuovo”, con ritmi cazzuti e taglienti in contrasto con la melodia della voce.
MASTERPLAN
Parla dell’opportunismo di talune persone che si incontrano quotidianamente nell’arco della vita.
Il brano predilige ancora una volta l’impatto e la potenza. Tutto bene ma il ritornello, un po’ troppo ossessivo, alla fine risulta stancante.
PROMISES
È la cover del celebre brano dei Cramberries qui reso alla maniera di “Paintropy” (con tanto di contro-canti in growl). La versione dei Mesmerize risulta quantomeno azzeccata e si fa apprezzare anche il bel solo di chitarra. Chiusura degna, che dona un qualcosa in più al disco.
“Paintropy” è sicuramente un album di svolta per i Mesmerize che, dal canto loro hanno centrato il proprio obiettivo: creare un disco d’impatto e potente, con un suono moderno e una produzione compatta, come mai avvenuto in passato. La prima impressione, dettata da un unico ascolto, è decisamente positiva. Vedremo se la forza dirompente di “Paintropy” si confermerà efficace anche dopo ascolti prolungati.
Mesmerize:
- Folco Orlandini − voce
- Piero Paradivino − chitarra
- Luca Belbruno − chitarra
- Andrea Tito − basso
- Andrea Garavaglia − batteria
“Paintropy” – (Punishment 18 Records)
- Disponibile dal 20 Aprile 2013