Dopo il debutto “Just The Two Of Us…Me And Them” è tempo per I brasiliani Mindflow di tornare a far parlare di sè con “Mind over body” un concentrato di progressive metal che farà sicuramente contenti tutti gli appassionati del genere. Già dalle note introduttive presenti nel booklet, con una veste grafica semplicemente stupenda, ci si rende conto che questo nuovo disco dei brasiliani vuole essere qualcosa di molto più che un semplice compact disc musicale: infatti “Mind over body” è un album che deve essere ascoltato dal cuore, dall’anima e dalla mente. Come già avrete capito si tratta di un concept molto interessante incentrato su quello che è il rapporto mente, cuore e corpo inteso tuttavia come fonte di sensazioni e di emozioni.
Purtroppo il prodotto interno non si rivela così succulento come in realtà poteva far credere la lussuosa confezione esterna: infatti, il sound dei nostri è un po’ troppo debitore di sonorità tipicamente Dream Theater, dai quali i Mindflow recuperano stacchi e ritmiche e degli svedesi Pain of Salvation a cui si rifanno non solo dal punto di vista musicale ma anche da quello vocale. “Mind over body” è un disco lungo e prolisso fatto di canzoni cerebrali che hanno bisogno d’innumerevoli ascolti prima di essere assimilate. Capirete quanto sto dicendo ascoltando l’opener “Crossing Enemy’s Line”, dalle intricate partiture e dai continui intrecci tra il sound dei Dream Theater e quello dei Pain of salvation; subito un piccolo scivolone con la successiva “Upload-spirit”, ma con “Thousand Miles From You”, ballata che trasuda emozioni e un sound tipicamente “Gildenlow style”, cosa che capita anche con “Just Water, You Navigate”, i nostri tornano su livelli compositivi parecchio alti.
Nonostante canzoni troppo intricate i brasiliani riescono a ogni modo a sfornare un album intenso, basta ancora ascoltare la malinconica “Gift to you” o “Hellbitat” per rendersi conto che i Mindflow non cercano di emulare soltanto le band appena citata ma hanno anche una loro ben definita personalità. “Mind over body” è un album da prendere con le molle perché non deve essere assolutamente ascoltato come sottofondo o accompagnamento ma come vera e propria colonna sonora di un momento della vostra vita.