“4-Way Diablo” segna il ritorno, dopo problemi di droga con conseguente periodo di riabilitazione, di Dave Wyndorf. L’esperienza che l’uomo dietro ai Monster Magnet ha passato si sente tutta, infatti da queste tracce traspare un che di “sbigottito sollievo per il pericolo passato più paura per il rischio corso” (chissà se durerà, considerati i trascorsi di Dave…). Come già negli ultimi dischi la band non suona più lo stoner dell’epoca dei loro lavori più importanti, proponendo un rock che ha sì delle venature psichedeliche, ma che non si può di certo catalogare in quella scena. Rispetto al precedente “Monolithic Baby” comunque la nuova fatica suona molto più grezza e settantiana (probabilmente in quest’ottica è stata inserita la cover di “2000 Light Years from Home” dei Rolling Stones), i vari brani hanno infatti un feeling ruspante e diretto che caratterizza tutto il disco. Ho letto in giro diverse stroncature proprio per questo motivo, tuttavia a me “4-Way Diablo” è piaciuto. Certo, non bisogna aspettarsi un nuovo “Superjudge” o “Spine Of God”, tuttavia quello che si può ascoltare in queste tracce è davvero molto piacevole, inoltre in pezzi come “Cyclone” (forse il brano migliore del lotto) o la strumentale “Freeze and Pixelate” echi del passato si notano chiaramente. Detto questo anche i brani più diretti non sono per nulla male, e a prova di ciò è posta in apertura una canzone come la title track: un pezzo trascinante e ruffiano che si fa amare fin dal primo ascolto, nonostante sia molto lontano dal sound dei vecchi successi.
Insomma, “4-Way Diablo” è un disco piacevole e divertente di graffiante rock retrò con qualche accenno di psichedelia, probabilmente non si farà ascoltare per anni e non avrà l’importanza dei dischi storici dei Monster Magnet, tuttavia al momento lo sto sentendo con molto piacere ed ogni volta che finisce mi viene voglia di premere nuovamente il tasto “play”, il che non è da tutti.