Quarto album per i tedeschi Morgenstern, dediti ad un folk metal dai richiami medievali. Ben undici tracce, prodotte bene, ma poi nulla piu. Purtroppo l’intero lavoro soffre di un intensa noia che si impadronisce dell’ascoltatore, tacciando tutti i brani di una piattezza e di una pesantezza d’ascolto notevole. Nonostante l’utilizzo di strumenti neo-medievali, il cantato tedesco (che ben si accosta allo stile), le canzoni si spalmano sullo stesso ordine riffone-strumentino-riffone-ritornello-riffone. Le chitarre suonano decisamente vicino ai Rammstein, con riff granitici e stoppati, alternati a stacchi di strumenti medievali tipici tedesci quali la crumhorn, una specie di tromba ricurva di legno, simile ad un corno allungato, oppure alla “shawm” un antenato del nostro oboe.
La batteria fa il suo dovere senza strafare, così come il basso. Il cantato come gia citato prima, è in lingua madre tedesca, sia maschile che femminile, dove un stile sul gothic-dark per lui viene alternato ad un piu etereo cantato femminile, connubio decisamente riuscito.
Alla fine dei conti qualche pezzo ascoltabile nel lotto si trova, come la ballata “Abgesang”, lenta e suadente, che avrebbe fatto sicuramente piu effetto con meno chitarra, oppure “Schlange” che mi ha ricordato molto l’inizio della strafamosa “Tainted Love” (l’originale, non l’obrobrio Mansioniano..), per i restanti brani però la pochezza sta di casa, dato che sono tutti molto simili tra di loro.
Sicuramente un disco di questo tagli piacerà a chi gia apprezza gruppi come In Extremo, anche se conoscendoli li ho trovati molto piu generosi quanto a freschezza di composizione rispetto a questi Morgenstern. Se conoscete il genere, dategli un’ascoltata, se invece cercate qualcosa di nuovo per ampliare le vostre vedute, c’è sicuramente qualche altro gruppo che lo farà in maniera piu consona.