Mork Gryning: ecco l’album di addio del gruppo. Poche band hanno il coraggio di ammettere la perdita di motivazione per andare avanti. Questa volta il caso ha voluto che Goth Gorgon, mente storica dei Mork Gryning abbia preso la difficile decisione in gennaio, e abbia risparmiato ai fans un interminabile serie di album inutili. Questo lavoro omonimo vorrebbe essere un saluto per chi ha seguito questa band così eterogenea e inconfondibile. I Mork Gryning hanno sempre suonato musica difficile, ricca di mille suggestioni tratte dal metal estremo (in particolare un’ottima miscela di black e death metal molto tecnico), con parti arricchite da spunti melodici o elettronici. Questo ultimo capitolo della storia Mork Gryning raccoglie un po’ tutti i pregi e i difetti della band di Stoccolma, che negli anni ha saputo dimostrare la propria abilità strumentale, generando, come in questo caso, album di difficile impatto, con brani dalle strutture complesse, articolate, mai lasciate al caso. Ancora una volta i Mork Gryning hanno costruito un’impalcatura complicata, che sfocia in mille ramificazioni. Queste inevitabilmente conducono sia a risultati geniali (come la settima “All Discared” dove addirittura ci sono accenni al rock psichedelico) sia a soluzioni pesanti, eccessivamente intricate e davvero ardue da penetrare (si ascolti “Pure”).
Siamo dunque ad una fine, voluta con sincerità e per questo senza quelle esitazioni che si hanno nei gruppi che tentano all’infinito di trovare nuove modalità di successo. Qua il gruppo è ispirato e fresco, anche se lo sarà per l’ultima volta. Un unico augurio è che il loro nome non finisca presto nel dimenticatoio, vista la saturazione attuale del panorama black.