Quasi due ore di pura adrenalina, quasi due ore di puro rock n’ roll: questo è “Carnival of sins”, nuovo entusiasmante doppio live album degli intramontabili Motley Crue, registrato in occasione del tour della reunion che ha visto i nostri protagonisti lo scorso anno. Eroi indiscussi della scena hard rock da ormai vent’anni i Crue ci regalano un live cd davvero potente, che ripercorre tutta la loro carriera musicale. I quattro “maledetti” sfoggiano una prova agli strumenti esaltante e assolutamente convincente, con un Vince Neil in ottima forma al microfono capace di trascinare come pochi frontman il proprio pubblico.
I cavalli di battaglia dei Crue ci sono proprio tutti e l’inizio del concerto è davvero da brividi: si parte con l’intramontabile “Shout at the devil” per arrivare alla veloce “Red hot” passando per una “Too fast for love” cantata a squarciagola da tutti i presenti fino ad arrivare alla spettacolare “Ten seconds to love” con uno straordinario Nikki Sixx e il pubblico presente al concerto in visibilio. I Motley ci regalano uno show brillante, e sembra davvero che il tempo non sia davvero trascorso sopratutto se si pensa a tutti gli eccessi che la band, nel bene o nel male, si è concessa!. E così pian piano, uno dietro l’altro si fanno largo grandi successi, e tra passato e presente possiamo gustarci ancora una “Too youg to fall in love” fino a raggiungere le immense “Girls girls girls” e la splendida “Dr. Feelgood” passando ancora attraverso brani più recenti quali “Sick love song” e “If I die tomorrow” che fanno in ogni caso la loro buona figura in versione live. La seconda metà del concerto risulta leggermente più debole della prima ma questo non incide minimamente sull’ascolto del disco. Il live termina con le cover di “Helter Skelter” e “Anarchy in the UK” che chiudono in maniera davvero buona e potente “Carnival of sins”.
Certo, questo cd non riesce e non può raccogliere la parte coreografica e visiva di quello che è stato un grandissimo concerto (basta vedere il dvd per capire di che cosa sto parlando), tuttavia “Carnival of sins” mantiene alto il nome dei Motley Crue confermando ancora una volta la bravura dei quattro musicisti.