Tornano dopo lo spettacolare e precedente “Regressus” i Mystic Prophecy con il loro nuovo e quarto album da studio intitolato “Never Ending”: con una copertina decisamente “macabra” che ritrae una specie d’angelo della morte circondato da corvi e sullo sfondo quattro uomini in croce, i Mystic ritornano a calcare le scene di tutta Europa con questo fresco dischetto di sano power/thrash.
Nulla è cambiato dalla loro precedente release, i suoni di chitarra di Gus G. sono sempre decisamente pesanti, mentre il buon Roberto Dimitri alla voce ci regala come al solito una prestazione incredibile: senza bisogno di strafare in acuti che probabilmente non riuscirebbe a raggiungere preferisce cimentarsi in un cantato normale ma aggressivo che ben si sposa con il resto della musica proposta dagli altri ragazzi; la batteria e il basso creano inoltre un groove decisamente grintoso e oscuro che rende tutti i brani di “Never ending” ancora più pesanti e battaglieri. Undici sono le canzoni che vanno a comporre questo nuovo platter, mai un attimo di pausa, mai un secondo di respiro, i Prophecy questa volta sfornano un disco davvero brutale e capace di infiammare l’animo di qualunque metallaro.
Si parte alla grande con due pezzi killer che richiamano molto da vicino le precedenti releases dei tedeschi Brainstorm: sto parlando di “Burning bridges” che parte con un riff power per poi lasciare spazio ad una ritmica thrash che costituisce la colonna portante di tutta la canzone e di “Time will tell”, canzone molto più vicina al power, che si dimostra molto orecchiabile e con un ritornello davvero coinvolgente. Ritornano le influenze dei Brainstorm con la successiva “Under a darkned sun” mid tempo che a mio avviso non colpisce proprio nel segno e si dimostra un poco sottotono rispetto alle altre canzoni del disco; si prosegue sempre con un mid tempo e questa volta tocca a “Dust of evil” che si svela una song davvero azzeccata con un ottimo refrain e ritmiche assassine. Tempo di lenti e con “Never Surrender” i Prophecy riescono a comporre una ballad particolarmente interessante e decisamente buona. Questo è però l’unico episodio isolato di tutto il disco perché si riparte di nuovo a mille con la successiva “Wings of eternity” dove la doppia cassa si rivela assolutamente necessaria per la buona riuscita del pezzo; le restanti “When I’m Falling” e “Warriors of lies” si muovono attraverso gli stessi canoni delle precedenti tracks con continui cambi di tempo e di ritmica, nota di merito a “Dead moon rising” che sembra con i suoi riffs thrash, voler fare il verso ai Testament. Termina l’album la strumentale “Never ending” che lascia riposare le orecchie dell’ascoltatore dopo il massacro delle precedenti canzoni.
I Mystic Prophecy sfornano davvero un buon disco, carico di aggressività ma anche di melodia e refrain davvero orecchiabili. Se amate band del calibro di Brainstorm e Iced Earth fate vostra questa questa nuova fatica dei Prophecy sicuramente il vostro stereo e le vostre orecchie ne saranno contenti! Il gruppo come al solito non inventa niente di nuovo, tuttavia l’alchimia che i quattro ragazzi riescono a creare attraverso questi nuovi pezzi riesce a rendere “Never Ending” piuttosto interessante e orecchiabile. Estimatori del power/thrash fatevi avanti, in attesa del ritorno dei Brainstom questo è proprio un succoso e gradito antipasto.