Tempo addietro avevo recensito i due demo di questa giovane band napoletana. Finalmente ho tra le mani il loro debutto discografico per la Nocturnal Music. Per chi non conoscesse il gruppo è d’obbligo una piccolissima biografia introduttiva. I Nameless Crime sono stati fondati nel 1998 dal bassista Raffaele Lanzuise, dal chitarrista Alessandro Tuccillo e dal batterista Dario Graziano. Nel 2000 la band ha pubblicato il primo demo seguito l’anno dopo dal secondo.
Ora è uscito il loro primo album ufficiale e ragazzi è veramente una bomba pronta ad esplodere! E’ un album grintoso, rabbioso e violento. Rispetto ai demo la band è molto più compatta e l’intensa attività live ha permesso ai cinque napoletani un’ottima padronanza degli strumenti.
L’album è un concentrato di brani scritti per farvi male alle orecchie, per smuovere la vostra testolina che ultimamente è stata troppo ferma. I Nameless Crime vogliono far sentire tutta la loro voglia di spaccare il mondo. Il gruppo quindi come genere ci presenta un power/thrash… molto thrash e poco power per la verità. Sono più vicini al tipico power/thrash americano. Dopo il deludentissimo ascolto del nuovo album dei Metallica ci voleva proprio qualcosa che mi desse la carica. Gli assoli in questo lavoro sono sempre presenti e in bella mostra. Sarebbe di una noia mortale altrimenti un album senza un minimo di esibizionismo solistico.
Unica pecca di questo lavoro è la produzione che ho trovato veramente molto deludente per i canoni odierni. Non so se il gruppo l’abbia voluta così, ma suona molto ottantiano con quelle imperfezioni nella registrazione della batteria che si avevano in quel periodo (ad ogni modo i Metallica nell’ultimo album hanno fatto molto peggio). Qualcuno troverà questo fatto molto positivo, qualcun’altro non lo apprezzerà per niente. Io ricado nella seconda categoria. Ma essendo un debutto si può benissimo sorvolare su questo particolare tanto da poter poter essere “quasi” trascurato. Ciò che conta realmente è la musica proposta e su quento punto siamo su livelli più che ottimali.
Ogni brano è una vera e propria sfuriata di riff molto sostenuti come nella title track “Nameless Crime” in cui i due chitarristi si sbizzarriscono tra continui cambi di tempo dettati dall’ottima sezione ritmica sostenuta dal bassista Raffaele e dal batterista Dario. Il cantante in più di un momento mi è sembrato una versione power di Mustaine, insomma senza il suo tipico “ringhio”. Più in generale il cantante Fabio interpreta in modo molto personale e riuscito i brani.
A parte il trascurabilissimo intro iniziale, l’album viene aperto nel migliore dei modi dalla rabbia e dalla velocità di “Neuropathy”, in cui il cantante, forse per gli effetti utilizzati, dà il meglio di sè. Si prosegue quindi con la canzone più power di tutto il lotto, “Last Tears Of The Blind”, anche se è sempre massiccia la presenza di riff thrash. Il discorso viene proseguito anche con la successiva “Psycho Mad” ma con una prevalenza in questo caso del thrash rispetto al power.
Più introspettiva e riflettuta è invece “Railways To The End” che unisce il power ad assoli orientaleggianti a momenti più rilassati. Il brano più pesante è senza dubbio “The Sign Of Your Pain” in cui la sezione ritmica viene messa in bella mostra. Brano non particolarmente veloce nella parte iniziale ma che si velocizza quasi da subito sfociando nello speed metal.
“My Rapture” è, invece, un brano prettamente thrash, direi vagamente ispirato ai Megadeth. L’album viene chiuso dalla canzone più violenta di tutto il lavoro “Devil May Cry”: canzone assolutamente folle e schizzofrenica nei riff.
Concludendo, questo primo lavoro ufficiale dei Nameless Crime è veramente valido, sorvolando sulla produzione non proprio perfetta. Spero che questo particolare non venga trascurato in un prossimo lavoro perchè le carte per fare il salto di qualità ce le hanno tutte.
Un album fortemente consigliato, i Nameless Crime sono una band che porta a testa alta la bandiera dell’Heavy Metal italiano nel mondo.