Una piacevole sorpresa: è questa la sensazione dettata da ‘Threshold Of Consciousness’, debutto discografico degli italianissimi Near Death Experience. Di segutio il risultato della piacevole chiacchierata con il cordiale e simpatico Bruno.

Ciao Bruno, complimenti per “Threshold Of Consciousness” e benvenuto su Heavy-Metal.it!
Grazie a te e a Heavy-Metal.it per lo spazio ed il supporto datoci.

Siete una band che ha già avuto occasione di farsi apprezzare ma comunque esordiente. Non ti chiedo la solita scolastica e retorica presentazione. Puoi, però, presentare quelli che sono i target e le intenzioni artistiche dei Near Death Experience?
I Near Death Experience nascono dalla voglia di distaccarmi da un tipo di musica che suonavo prima, un pò demodè. Gli obbiettivi sono quelli di creare qualcosa che suoni con un suond riconoscibile in parte, visto che creare qualcosa di assolutamente nuovo oggi è molto difficile.

E’ tanto poco fantasioso quanto inevitabile chiederti come è stato lavorare con un guest di lusso come Emil Bandera? I guest hanno influito, secondo te, sulla qualità del disco? Avete ricevuto consigli oppure tentato di rubare i trucchi da chi ha più esperienza?
E’ stato in primis un onore, e non immagino che tipo di miglioria abbiano apportato lo stile di ognuno; so solo che ci sono piaciute molto le loro idee e crediamo abbiano lavorato in modo molto professionale e senza “arronzare”, solo perchè era una collaborazione. Per il resto ci siamo sempre fatti consigliare da chi ne sa piu’ di noi , senza però mettere in secondo piano il nostro gusto personale visto che avevamo già le idee molto chiare su come avrebbe dovuto suonare il tutto.

Per questo vostro esordio vi siete affidati alle mani della Deadbang Records. Come giudichi il lavoro di questa giovane etichetta? Il vostro legame è destinato ad avere un futuro?
Per quanto ne sappiamo, stanno facendo un buon lavoro di distribuzione e, visto che ci siamo, ti anticipo che abbiamo da poco firmato un contratto con la Orion Records, la quale stamperà T.O.C. e lo distribuirà in sud e centro America e Stati Uniti. Per il prossimo album abbiamo già qualche buona proposta e credo che firmeremo per qualche etichetta con una distro piu’ ampia.

L’album pur essendo vario, mantiene un’identità disarmante in tutta la sua durata. Avete cercato volutamente questa resa o è emersa in maniera naturale per le poche mani che hanno partecipato alla composizione?
Un po’ tutte e due le cose. Volevamo comunque un disco con delle canzoni che si distinguevano bene tra loro e allo stesso tempo che non si discostassero dal sound dell’intero lavoro, per la maggior parte è avvenuto in modo naturale ma delle smussatine ci sono state, anche la scelta dei suoni in studio è stata molto accurata per avere questo risultato finale .

Molti, troppi, accostano, in fase di analisi del disco, il vostro nome a quello dei Nevermore. Un paragone scomodo, ingombrante, indifferente o lusinghiero?
Dipende dai punti di vista. Per quanto mi riguarda non riesco ad accostare molto i due nomi, forse si tende ad associarci ai Nevermore solo perchè facciamo un thrash tirato con una voce pulita, tutto quà ! E’ ormai noto che sono tra le influenze e sono tra i miei gruppi preferiti e sinceramente non può che essere lusinghiero visto le doti tecniche di Loomis & Co, ma sinceramente crediamo che il paragone non sia azzeccatissimo.

Tra le righe dei brani mi è parso anche di sentire qualche riferimento ben integrato al riffing dei Pantera; concordi o mi sbaglio?
Certo! Vuoi che il maestro Dimebag (R.I.P.) non mi abbia ubriacato la mente?

A proposito di Pantera…tu quest’anno eri al Gods. Cosa ne pensi dei Down e della tanto criticata performance di Phil Anselmo in quell’occasione?
Mmmm dopo il secondo pezzo stavo facendo di meglio. No Comment!

Siete un gruppo giovane ma avete già subito parecchi cambi di line-up. Anche la formazione che ha registrato T.O.C. è variata; pensi abbiate raggiunto stabilità? A cosa imputi tutti queste variazioni?
Oggi a quanto pare sembra un prblema di tutte le band. I problemi possono essere molteplici , da quelli personali a quelli musicali, per quanto mi riguarda non mi importa di avere una line-up stabile ma una line-up serena. Quando questo equilibrio si rompe è meglio cambiare le carte in tavola e comunque l’importante è rimanere in buoni rapporti personali. il bello è che gli ultimi arrivati hanno sempre entusiasmo da vendere!

Nella mia recensione non ho potuto che notare il fantastico passo ad avanti rispetto al demo. A cosa attribuisci fondamentalmente questi passi in avanti? Più maturità ed esperienza, più autocritica od un nuovo modo di approcciare alla musica?
Innanzitutto non avere fretta di registrare solo per il gusto di farlo. Pensa che il primo demo lo abbiamo registrato dopo otto prove e comunque abbiamo avuto dei riscontri positivi. Poi l’autocritica è una cosa importantissima, sopravvalutarsi è il peggior difetto per un musicista.

Ancora prendendo spunto dalla recensione. Ho meritatamente lodato il disco sulla totalità dei suoi contenuti fatta eccezione una piccolissima critica verso il songwriting un po’ “disordinato” di brani come ‘At The Mountains Of Madness’ e ‘Clepsydra’. Essendo tue creature non concorderai: vuoi usare il palco dell’intervista per replicare o dire la tua in merito?
Allora: “At the mountain of madness” è un pezzo scritto volutamente in quel modo, per rompere gli schemi classici di strofa e ritornello bridge ecc. e poi il titolo la dice lunga a riguardo, “Clepsydra” invece è un esperimento piu atmosferico che poi non è altro la prima parte di “Night Ocean”, il pezzo che chiude il disco. Insomma di tutto quello che senti nel disco, nulla è lasciato al caso; anche i suoni digitali che si sentono nei vari brani sono qualcosa di importante e perfino lo squittio del sorcio alla fine ha un senso!

C’è la consuetudine di asserire che al sud sia più difficile riuscire ad suonare certi generi musicali. Voi siete la prova tangibile che con impegno e qualità ci si può quantomeno far notare: quanto credi che il discorso del sud sia valido? Quanto può l’origine di una band influire sul suo cammino artistico?
In alcuni casi il posto in cui nasci ,predefinirà per sempre alcuni aspetti della tua vita e credo che dal punto di vista musicale non sia solo un problema nascere al sud ma in Italia! Abbiamo molte band amiche al nord e da quello che ho capito neanche la la situazione è delle migliori, anzi al sud si stanno muovendo molte cose ultimamente.

Avete avuto una valanga di meritati complimenti per “Threshold Of Consciousness”; come li avete presi? E’ cambiato qualcosa nella vostra coscienza di musicisti o siete rimasti totalmente uguali?
Ma non credo che i complimenti siano eventi così importanti da cambiarti a livello personale e musicale. E’ ovvio che ci riempio di orgoglio ma abbiamo la stessa umiltà di prima e consapevoli che non abbiamo fatto un grande salto, speriamo che il prossimo disco porti qualche soddisfazione maggiore che serva solo da stimolo per continuare a divertirci perchè comunque non inseguiamo nessuna chimera.

Avete avuto, come altre poche band emergenti, la fortuna ed il merito di presentare il tuo prodotto discografico in TV. Come cataloghi quell’esperienza televisiva? Quanto pensi possa avere influito sulla considerazione della tua band?
Ha influito piu di quanto immaginavo. Noi lo abbiamo fatto in primis per esperienza e devo dire che ci siamo divertiti molto, sia per la simpatia del conduttore che di tutta la redazione! Il giorno dopo al Gods of Metal molti ci chiedevano gli autografi e le foto perchè ci riconoscevano e ovviamente reagivamo con delle grasse risate, e comunque abbiamo avuto grazie a quell’esperienza molta considerazione e una grande richiesta del disco, tra l’altro le richieste per suonare in eventi e locali sono arrivate da sole , mentre prima dovevamo pregare gli organizzatori. Spero che i media diano piu spazio alle band emergenti e sopratutto a quelle italiane!

Programmi per il futuro? Avete già in cantiere qualcosa?
Siamo già a buon punto con la preproduzione del nuovo disco e speriamo di entrare in studio per l’estate. Tra un mesetto circa cominceranno le riprese del nuovo video e presto metteremo a disposizione su my space una nuova song per anticipar eil nuovo sound NDE!

A questo punto della tua giovane carriera di musicista ti sei mai pentito di qualche scelta?
No ,anche perchè pentirsi nn serve a niente, magari se potessi tornare indietro prenderei delle decisioni diverse su alcune cose, ma col senno del poi è facile palrare , poi sono convinto che anche grazie alle scelte sbagliate in passato si fanno quelle migliori in futuro.

Giri nell’underground da un po’. Ti senti di fare qualche nome di band più o meno emergente da consigliare ai nostri lettori e sulla quale tu punteresti per il futuro?
In Calabria abbiamo gli Zora e i Land of Hate, poi i Golem di Bari e ancora gli Endorphine di Napoli, al nord invece c sono i Bejelit e gli Heart of Sun …credo che loro e altri hanno le carte in regola per far parlare di loro in futuro.

Siamo alla fine. Come consuetudine, sperando che le domande siano state di tuo gradimento, a te l’ultima parola per chiudere l’intervista.
Ti ringrazio nuovamente per lo spazio che ci avete concesso e colgo l’occasione per salutare tutti i nostri supporter che ho scoperto essere tanti. Tra poco ritorneremo a fare live e vi aspettiamo numerosi, restate sintonizzati su www.ndemetal.com e www.myspace.com/neardeathexperienceband per tutte le news. Come back in NDE!

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