Tempo di ristampe anche per “Ancient Pride”, pubblicato dalla Osmose Production nel 1997 dopo il buon successo di “Scarlet Evil Witching Black”, secondo lavoro ufficiale della band. Questo ep, dalla discreta durata di oltre trenta minuti, viene ora ripresentato dalla Black Lotus in maniera totalmente nuova, con una veste grafica assolutamente interessante e molto lontana da quella originale, una produzione più dinamica e corposa, e ben due bonus track: “The Number Of The Beast”, cover dei seminali Iron Maiden, e “Spiritforms Of The Psychomancer”, comparsa a suo tempo solo sull’edizione limitata del vinile.
Come al solito, la proposta della band è subito riconoscibile: il loro black violento ed incondizionato si caratterizza per l’utilizzo di un basso elettrico ad otto corde al posto della “classica” chitarra elettrica e per un approfondimento continuo e ricercato nel campo dell’occulto e dell’esoterismo. Una furia che esplode con tutti i crismi del caso in episodi significativi come “Each Dawn I Die”, dal titolo rubacchiato ai Manowar, e nella ottima title track “Ancient Pride”, in cui un’ introduzione dal forte flavour medioevale viene letteralmente spazzata via dall’arrembante black che ha sempre caratterizzato la band ellenica.
Anche questo ep, dunque, merita tutto il rispetto del caso, in quanto conferma le qualità compositive dei Necromantia ed allo stesso tempo ne attesta anche una spiccata personalità interpretativa. Ottimo, infine, anche il lavoro della Black Lotus, che ha permesso a tutti gli interessati di ri-scoprire una delle migliori cult band europee del settore.