Inarborat Kosmos è il gustoso assaggio che i romeni Negura Bunget ci lasciano nell’estate in attesa del prossimo full-length “OM”. Degli alberi che si stagliano vorticosamente in un cielo dorato, illuminato da un fulcro abbagliante e irreale, così ipnotico quanto mistico. E proprio “mistica” ed “ipnotica” è questa musica sciamanica, ancora una volta carica del sapore ancestrale che solo Negru e compagni sanno ricreare, nonostante i mezzi cambino sfumatura ad ogni nuova esperienza. Con Inarborat Kosmos siamo di fronte ad un Ep molto concettuale, pulito e ricco di atmosfere, che sono ormai lontane dal magma furioso di “Mãiastru Sfetnic” o dalla complessità di “N’ Crugu Bradului”, pur non abbandonando l’aura tetra tanto cara ai bardi delle foreste. Suoni tribali, pregni di mistero, diventano una perfetta colonna sonora per vagabondare nelle terre selvagge della Transilvania, cogliendone le leggende e le venature più oscure. Rumori distillati di gocce che scendono, rintocchi in lontananza, sinistre sinfonie di sottofondo rendono questo piccolo viaggio musicale un potente e pericoloso scenario di paure ed incubi, affascinante nel suo sembiante tenebroso, onirico nel suo procedere indeterminato e vacuo (con un accattivante alternarsi di stacchi black veloci e parti sospese), horrorifico negli stacchi ambient che sembrano partoriti durante incontri esoterici.
La durata è breve, ma il livello compositivo con cui ci imbattiamo è davvero elevato considerata la facilità con cui i Negura Bunget riescono a creare album perfettamente black metal nel gusto e nelle atmosfere, ma così peculiari ed intimisti nel suono e nelle tematiche da travalicare ogni definizione standard.
Un piccolo avvertimento per chi dovesse avvicinarsi all’EP per la prima volta: il finale può togliere il fiato.
Inarborat Kosmos: un prezioso scrigno di visioni rivelate. Da avere.