Provenienti dalla storica Hannover (già patria in passato di Victory, Fair Warning, Scorpions…), i teutonici Nikki Puppet debuttano su lunga distanza rilasciando quest’ottimo e divertente “Puppet On A String”. Si tratta, innanzi tutto, di un lavoro tipicamente “americano” nella forma e nei contenuti, strettamente legato al filone di quell’ hard rock melodico che tanto successo riscuoteva durante gli anni ’80.
Prodotto dal celeberrimo Herman Frank (Accept, Victory), il primo album dei Nikki Puppet si compone, dunque, di sei nuovissimi pezzi e di quattro tracce che risalgono al primo demo-cd della band, targato ’04: un suono potente e cristallino rende giustizia delle buone doti compositive dei tedeschi, sempre capaci di rendere freschi e godibili i propri brani. Assuefatti alla sviscerata voglia di far divertire i propri ascoltatori, i Nikki Puppet si buttano a capofitto nella stesura di alcune composizioni davvero azzeccate, tra ritornelli travolgenti (“Sirens”, “Insignificant”) e brevi excursus semi-unplugged (“Gumpy Face”). Il tutto viene svolto con passione e con una buona dose di sana incoscienza, sicuramente uno dei punti a favore di questa giovane formazione tedesca. Ottima la prestazione della band, ottimo l’affiatamento generale che regna sovrano tra i componenti dei Nikki Puppet, assolutamente sintomatico dei buoni risultati raggiunti in questo album di debutto.
“Puppet On A String”, dunque, scorre piacevolmente per tutta la sua durata, alternando momenti più rilassati ad altrettanti passaggi tellurici e diretti. Un liet motiv, questo, che garantisce all’intero lavoro una freschezza incondizionata, figlia di un’attitudine a tratti vintage, a tratti smaccatamente moderna.