Negli ultimi due/tre anni si è assistito a numerose reunion di gruppi nati negli anni 80, dall’hard rock al metal classico al thrash. na di quelle che più mi ha entusiasmato è stata senz’altro quella dei leggendari thrashers newyorkesi Nuclear Assault, autentica band culto per gli appassionati, autrice di grandi album come “Game Over”, “Survive” o “Handle With Care”.
La band, formata nel 1984 dal bassista Danny Lilker (appena uscito dagli Anthrax con cui aveva registrato il debutto “Fistful of Metal”) e dal cantante/chitarrista John Connelly, ha portato il thrash ad un livello ancora più estremo, sia musicalmente che liricamente.
I testi infatti sono fortemente impegnati in una caustica e sarcastica (nonchè sempre attuale) critica/analisi dei mali della società moderna, dall’inquinamento selvaggio all’avidità dei potenti, dai pregiudizi razziali alle paranoie dell’era atomica, dalla grettezza dei politici alla cronica apatia della gente comune.
Il tutto comunque spesso sdrammatizzato da una costante vena di folle humour. Insomma, i motivi per amare questi quattro simpatici ca**oni non mancano di certo!
Dopo lo scioglimento ufficiale nel 1993, nel 2002 i quattro membri originali si sono riuniti per un paio di singoli show negli States: vista l’accoglienza entusiastica, però, la band ha poi deciso di ufficializzare la reunion e tornare quindi di nuovo on the road a tempo pieno!
Personalmente, ho avuto la possibilità di vederli dal vivo addirittura due volte nel giro di un anno: nell’estate 2002 in occasione del grandioso concerto al Wacken Open Air, e questa primavera al No Mercy Festival a Milano.
Parliamoci chiaro: dal vivo i Nuclear Assault sono tanto devastanti quanto divertenti!
Poca importanza ha la tecnica strumentale (in cui i nostri non sono certo dei maestri…), ciò che conta è l’irrefrenabile energia, l’inebriante atmosfera che si respira ai loro concerti. Folle thrash metal vecchio stile, senza compromessi!
La loro musica suona fresca oggi come lo era quindici anni fa: le dodici tracce presenti su questo live album sono tutte estratte dai primi tre album (quattro con l’EP “The Plague”), e per il profano possono rappresentare un discreto “riassunto” dei loro album più belli.
Essendo io stesso un estimatore della band, non posso che felicitarmi per il ritorno in pista dei quattro newyorkesi ed apprezzare quanto proposto in questo live: tuttavia, ci sono delle cose che mi lasciano perplesso.
In primo luogo, il mixaggio e la qualità sonora, che se da un lato sono apprezzabili per la genuinità in questi tempi di live “finti”, dall’altro soffrono di una resa da buon bootleg ma niente più.
Secondariamente, l’utilità stessa dell’album: avendoli visti dal vivo posso dire che, su disco, l’atmosfera del concerto viene resa solo in parte, e che non essendo certamente la tecnica e la pulizia dei suoni il punto forte della band, va da sè che il prodotto si riduce più al livello di uscita per appassionati che a quello di introduzione per i nuovi fan.
Inoltre i Nuclear Assault hanno già al loro attivo un altro (e a mio avviso migliore) live, il “Live at Hammersmith” del 1990.
Se, quindi, da una parte il valore della band e la qualità delle canzoni sono fuori discussione (come dimenticare le grandi “Critical Mass”, “Brainwashed”, “Trail of Tears”…?), di contro non posso non porre l’accento sulla effettiva secondarietà di questo live all’interno di una discografia che offre titoli decisamente più meritevoli della priorità per l’acquisto.
Insomma, “Alive Again” è un disco genuino e divertente, a suo modo importante perchè segna il ritorno sulle scene dopo molti anni di una leggenda del thrash, ma che in virtù di quanto sopra detto mi sento di consigliare solo ai fan ed a coloro che ancora non hanno potuto vedere Lilker e soci dal vivo, in attesa del loro prossimo concerto!