Lavoro particolare questo degli italianissimi Nude (band principalmente composta da membri dei powerissimi Heimdall)… particolare perche’ mi ha affascinato per tantissimo tempo (per 3 settimane non ho ascoltato altro),ma poi mi ha stancato,e non mi e’ piu’ venuta voglia di rimetterlo su, neanche dopo molto tempo…
Ma andiamo con ordine! Questi ragazzi ci propongono un Elettro/Goth molto orecchiabile, quasi ai confini col pop, dotato di una certa personalita’ (qualita’ invidiabile in questo genere). Il disco contiene canzoni decisamente buone come l’opener “Transistor Fate” (con un ritornello killer che si fissa nella testa e si fa canticchiare per ore) o la title track “Cities and faces” (con un’apertura di synth molto evocativa e dall’atmosfera parecchio malinconica). Purtroppo sono presenti anche brani piu’ sottotono, come la pretenziosa “Modern World”, decisamente poco riuscita. Da segnalare la darkeggiante “Pale skin” (e, se non siete dei puristi del metallo, “News”, dall’attacco unz-tunz che ricorda la sigla di Dragon Ball GT!). La produzione del disco e’ decisamente buona, pulitissima come e’ giusto che sia in un lavoro di questo tipo. Dal punto di vista strumentale abbiamo delle composizioni tutto sommato semplici, ma il lavoro del tastierista e’ molto evocativo (richiama parecchio l’elettro pop degli ’80), e insieme alla voce e’ il carattere distintivo del gruppo. Insomma, la semplicita’ strumentale non da’ per nulla fastidio, bensi’ aiuta a rendere il tutto ancora piu’ accattivante!
Qualche parola anche sui testi…. Pochi si interessano a questo aspetto, ma i criptici versi delle canzoni (tutti scritti dal cantante) potrebbero catturare l’attenzione di qualcuno (sono quasi tutti sulla difficolta’ di comunicazione con gli altri e con se’ stessi, non risparmiandosi qualche particolare macabro, come il ragazzo che si risveglia con la ragazza morta accanto in “Pale skin”). Personalmente li ho apprezzati, nonostante qualche banalita’ di troppo sull’amore che rovina l’atmosfera molto “ermetica” della maggior parte dei testi…
In conclusione “Cities and Faces” e’ un disco molto piacevole e ben fatto (probabilmente se fosse spinto da qualche radio potrebbe avere una certa risonanza main stream), ma alla lunga stanca (e in maniera definitiva). Se non siete dei puristi del metallo e non vi preoccupate di fare solo “acquisti che durano una vita” potreste farci un pensierino…

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