Come ci conferma lo stesso mastermind Steffen Kummerer nell’intervista rilasciataci, gli Obscura non sono i fratellini minori dei Necrophagist. Eppure, il loro ritorno sulle scene dopo il debut ‘Retribution’ del 2006, è già da ora l’opus di metal estremo iper tecnico da battere del 2009, in attesa per l’appunto del terzo lavoro di Muhammed Suiçmez e soci. Ma partiamo dall’inizio…
La line-up. Oltre al già citato chitarrista/cantante tedesco, gli Obscura accreditano nelle proprie file due ex Necrophagist (il chitarrista Christian Muenzner e il batterista Hannes Grossmann) e l’ex Pestilence Jeroen Paul Thesseling, bassista davvero fenomenale e funambolico.
Il disco. ‘Cosmogenesis’ è un prodotto incredibilmente complesso, dove gli intrecci metrici e gli escamotage stilistici la fanno da padrone dalla prima all’ultima nota. La matrice è formalmente death, ma non mancano incursioni thrash, divagazioni melodiche e partiture soliste all’insegna del virtuosismo tout court. Il tutto, ovviamente, marchiato a fuoco dal growl/screaming di Kummerer e da alcune (parsimoniose) vocals effettate in perfetto stile Cynic. Un muro sonoro ovviamente ostico da digerire durante i primi approcci, che si lascia comunque penetrare lentamente, nel corso dei necessari ascolti in loop che il disco pretende. Al di la, poi, di una produzione esemplare e di una tecnica sbalorditiva, gli Obscura hanno il grande merito di essersi forgiati un sound proprio, riconoscibile e al contempo subito riconducibile alla matrice estrema (e iper tecnica) del settore estremo. ‘The Anticosmic Overload’ apre il disco in maniera esemplare e, subito dopo, chiude questa recensione. Inutile presentare i singoli episodi, tutti i tasselli di ‘Cosmogenesis’ vanno analizzati con dovizia di particolari e, l’unico modo per farlo, è mettere il disco nel lettore e premere il tasto play.