La firma di Karl Groom (Threshold) sul loro debut album poteva già essere motivo di grande soddisfazione, eppure gli Odd Dimension hanno molti altri motivi per gioire stasera: “Symmetrical” miete consensi ben oltre le aspettative, e il live di questa sera al Rock n’Roll di Rho(MI) regala una buona affluenza di pubblico anche se di giovedì. Il passa parola di appassionati e addetti ai lavori resta il miglior biglietto da visita anche di questi tempi; di ciò i ragazzi sono estremamente felici e non nascondono la loro felicità e gratitudine verso le tante voci positive, e aggiungo meritate, che si sono levate per loro.
Ciao Gianmaria, vorrei che tu iniziassi presentando la band, le origini, la storia etc.
Gli Odd Dimension nascono nel 2001, il nucleo originario della band era formato da me, Federico alla batteria e Antonio Agate alle tastiere, mentre subito dopo è subentrato Gigi al basso… l’idea iniziale era quella di una band in cui ciascuno avesse carta bianca e potesse esprimersi come voleva… avevamo le influenze più disparate che andavano dal jazz al metal estremo passando per la classica…dopo molto tempo siamo finalmente riusciti a trovare in Manuel il cantante giusto; avevamo già fatto un demo interamente strumentale che poi abbiamo fatto uscire di nuovo con le parti cantate…due brani di quel demo usciranno nella futura ristampa di “Symmetrical” ma non so dirti quando e come la casa discografica la farà uscire, se in digipack o in qualche altro formato. Ci sono stati vari cambiamenti in formazione negli anni ma adesso posso dire che siamo finalmente al completo. Per quanto riguarda il processo creativo, i nostri pezzi nascono in completa sinergia, non c’è una persona che arriva in sala prove e dice “ho il pezzo pronto, si fa così”; la maggior parte dei riff nasce da me, ma poi il resto è tutto filtrato dagli altri membri della band.
La cosa che colpisce in questo disco è la varietà degli stili; c’è un pezzo in particolare che mi ha colpito ed è “Another Shore”…ricorda certe cose dei Dimmu Borgir…
E’ uno degli ultimi pezzi che abbiamo composto; venivo da un anno in cui andavo continuamente a concerti di metal estremo festival etc. già da ragazzino avevo suonato in una band death metal, quindi ho pensato di introdurre quegli elementi…abbiamo pensato che ci sarebbe state bene una voce growl per cui abbiamo chiamato un nostro amico, Damian, che ci ha aiutato per fare questa parte.
Musicalmente il disco è piuttosto articolato, cosa mi dici invece per le lyrics? Si tratta di un concept?
Il disco è un concept a tutti gli effetti che parte da tonalità molto cupe,è una sorta di viaggio dantesco in cui ci sono un padre e un figlio, oltre ad un narratore…è molto introspettivo, un viaggio nella mente, la prima parte del disco è molto oscura e raggiunge il suo apice con “another show” per poi raggiungere gradualmente la luce, una sorta di rivelazione per intenderci… i testi sono stati interamente sviluppati da Gigi. Il concept non è nato per caso, è stato volutamente concepito come tale.
E a Karl Groom (chitarrista dei Threshold, ndr) invece come siete arrivati?
Noi tutti siamo grandi fan dei Threshold, stavamo cercando qualcuno che fosse pratico al genere e che capisse quello che volevamo dire; devo dire che lui l’ha centrato in pieno, non ha stravolto nulla, siamo sempre noi che suoniamo ed ha capito perfettamente che tipo di sound volevamo ottenere… per il resto ci siamo arrivati molto tranquillamente contattandolo via mail. Lasciami dire che è davvero una persona squisita, siamo ancora in contatto e la speranza è anche quella di fare qualche data insieme. La cosa che ci ha anche stupito è il fatto che oltre ad essere molto alla mano è anche un gran professionista. Una prerogativa di pochi.
Qual è secondo te, che lo hai conosciuto da vicino, il motivo per cui le loro uscite sono così dilatate nel tempo?
Credo dipenda dai vari impegni che hanno, tutta la band ha numerosi progetti paralleli come tu ben sai; Karl recentemente ha mixato i dischi di bands quali Dragonforce, Pendragon e Arena. Posso anticiparti che hanno in preparazione un nuovo disco, quindi dovremmo rivederli presto!
In Italia si sa, promuovere rock è difficile, figuriamoci un genere come questo…voi come vi muovete nello scenario?
Ci tengo a dire che non abbiamo avuto un produttore o un management alle spalle pronto a dirci come dovevamo muoverci; quello che ha stupito un po’ tutti, e ci tengo a dirlo perché è tutta farina del nostro sacco, è stato ricevere recensioni e voti così alti ed entusiaste, tutto questo noi francamente non ce lo aspettavamo…soprattutto all’estero, dove “Symmetrical” è stato accolto benissimo. Anche in Italia il disco ha avuto un buon riscontro, e di questo siamo felicissimi. Continueremo ad Utilizzare myspace e twitter per raggiungere più persone possibili…per quanto riguarda l’attività live faremo sicuramente un mini tour italiano e se capiterà di fare qualche data in estate ben venga, ma la stagione “calda” per noi sarà di sicuro l’autunno.
Doveste scegliere un ospite per il prossimo disco, chi sarebbe? Magari per una rock opera in stile Avantasia…
Per una cosa del genere un solo ospite non basterebbe, ce ne vorrebbe almeno uno a strumento! Magari sceglierei un altro cantante con caratteristiche diverse da Manuel per sottolineare di più lo stacco… diciamo che un Russell Allen alla voce non mi dispiacerebbe, poi vabbè come musicisti Sherinian…
(Gianmaria ci abbandona per impegni improvvisi, tocca a Federico, già batterista dei Secret Sphere, concludere l’intervista)
..Io ad esempio sono un fan dei Cynic e per me sentire Sean Reinert alla batteria sarebbe il massimo…
Prediligi l’estremo?
Sì…estremo ma con gusto. Lui è un musicista completo a 360°, non ti nascondo che per questo disco mi sono ispirato proprio a lui, mentre per le parti più semplici ho cercato un’attitudine più naturale, quasi alla Tommy Lee per intenderci, in modo da suonare più “dritto” possibile.
Come fate tu e Gabriele a conciliare le attività delle due bands? Non c’è il rischio che si sovrappongano?
Diciamo che nella nostra zona si è creata una specie di grande famiglia, ci sono gli Odd Dimension così come ci sono i Secret Sphere e altri gruppi nati da altre parti dei Secret , cerchiamo di far coincidere gli impegni in maniera tale che tutte le bands vengano seguite con la stessa attenzione; non ti nascondo che in certi casi è lo stesso booking ad occuparsi di tutti i nostri progetti al fine di coordinare al meglio l’attività…se poi gli impegni crescono bisogna solo stare un po’ attenti a non accavallare troppo le cose…sino ad oggi è stato gestito tutto al meglio…diciamo che finito un disco se ne fa un altro…finito un tour se ne fa un altro…è rock n’ roll! (ride)
In conclusione volete aggiungere qualcosa?
Sì, io vorrei aggiungere una cosa: un grazie grandissimo a tutte le persone come te e come voi, portali e riviste metal, che stanno tenendo duro in un momento come questo,perché lo sappiamo tutti che il momento è duro. Io dico che chi stringe i denti adesso raccoglierà i frutti nel momento in cui ci sarà una ripresa. Ringrazio tutte le persone che lavorano duro e si impegnano, anche se poi di trippa per i gatti ne resta poca; grazie per gli spazi che ci avete dedicato, le recensioni e le interviste, tanto successo per un debut album non ce lo aspettavamo, possiamo solo essere debitori nei confronti di chi si sbatte così tanto in Italia. Grazie veramente!