Officium Triste: ecco il monicker da tenere bene a mente per tutti gli amanti delle melodie dolci, malinconiche e lente che solitamente rientrano in quel genere che è noto come doom. Vengono dall’Olanda, il loro nome richiama il titolo latino con cui si officiava l’atto sacrale dell’estrema unzione, sacralità che la loro musica riesce a esprimere perfettamente. Solo cinque canzoni per 40 minuti di poesia ricercata, formata da battiture pensanti e raffinatissime, vero giubilo per orecchie alla ricerca di atmosfere cimiteriali e melodie gotiche. Partendo dalle radici del genere, da quel suono ormai noto come stile My Dying Bride, attraverso un’operazione di distillazione alchemica delle componenti più semplici e liriche, gli Officium Triste modellano un vero capolavoro musicale.
Tutte le canzoni sono semplicemente perfette, grazie alla commistione studiatissima fra essenzialità e ricercatezza che si traduce in brani intensamente espressivi e coinvolgenti, ammantati di sacralità profonda. Scegliere all’interno di queste meraviglie una canzone che possa rappresentare lo spirito di tutto “Reason” sarebbe un vero torto a tutta l’armonia della composizione. Sicuramente un punto di partenza essenziale per il gruppo oltre ai noti My Dying Bride già citati, sono i connazionali Celestial Season, soprattutto per quel capolavoro che è “Solar Lovers”. Sembra richiamarlo quest’album soprattutto nei riff davvero notevoli che vengono sempre arricchiti da altri strumenti fondamentali per questo stile di musica, quali il pianoforte e i violini, con le loro arie velate di tristezza.
Sicuramente un’opera del genere non sarà fruibile da parte di tutti, nonostante la semplicità apparente che la anima.. solo chi è in grado di penetrare all’interno della pesantezza di marce sempre più rallentate carpendone ogni più flebile pulsazione potrà scalfire la corteccia di questo affascinante genere e assaporarne le delizie più pregiate. Qua gli Officium Triste danno una dimostrazione altissima di come riescano a padroneggiare sinfonie lente e melodiche, e rivelano anche la loro maturazione che li ha portati negli anni a rendere unica e suadente ogni nota che compone tutto un loro album. Quella che è suonata in “Reason” è musica da intenditori, musica rara e seducente, che si appropria dell’ascoltatore per poi condurlo in regioni dai colori morbidi e dalle sensazioni dense.
Lasciatevi trasportare da queste melodie cupe e penetranti e la “Ragione” vi si rivelerà…