I concerti dei virtuosi? Pubblico d’elite, niente cazzari rissaioli nè groupies dalle gonne filopassera, insomma, che bellezza ragazzi!
Arriviamo alle 8 circa davanti al locale, la Rock ‘n Roll arena di Romagnano Sesia, che come dico da tempo ormai, si riconferma ancora una volta una delle più belle realtà musicali del momento: posizionato in maniera strategica tra Piemonte e Lombardia, ampio parcheggio esterno, accoglienza, organizzazione e qualità di servizio reso allo spettatore direi al top, e un calendario live sempre in crescendo. Basti pensare che il 10 Aprile quel palco è stato calcato da niente popòddemeno che Paul Gilbert & Co.
On the road again per la promozione della sua recente opera, VIBRATO, di cui già aveva iniziato a fare battage con una serie di concerti tenutisi nel mese di gennaio in Giappone, questo tour ha in tabella di marcia ben 3 date in Italia, e l’affluenza riscontrata a Romagnano è la prova del nove di quanto questo shredder sia apprezzato.
Ad aprire la serata abbiamo una one-man-band, Rudolf Minuto, assieme alla sua chitarra acustica. Appollaiata quasi in prima fila, il cui accesso mi è stato impedito da un paio di nerds che hanno fatto un catenaccio che manco Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento, ero comunque abbastanza vicina da poter scorgere la sinistra del chitarrista tutta tremante, e da poter intuire che fosse due righe emozionato. Le parole da lui pronunciate dopo il primo pezzo, “ragazzi mi sto cagando addosso all’idea di suonare prima di Gilbert”, hanno poi confermato i miei sospetti. Personaggio estremamente umile, modesto da fare paura e parimenti dotato, ha subito carpito la simpatia del pubblico che già si stava accalcando sottopalco manco fosse un archivio winzip. E al termine di ogni song scrosci di meritatissimi applausi per questo ragazzo pieno di talento! Esegue brani dal suo ultimo lavoro “The last night on the earth”, e da “Marta sui Tubi”, performando anche una deliziosa tarantella rielaborata con stile e tiro davvero particolari, che ho trovato su youtube e quindi vi riporto qui di seguito.
Una buona mezzoretta di cambio palco, con sottofondo musicale esclusivamente anni 70/80 che fa da preparazione atletica a quello che sarebbe seguito, ed ecco finalmente l’altissimo Paul scendere la scala chiocciola che collega il camerino con il palco, e calcare il palco della Rock n Roll Arena con uno stilosissimo paio di scarpe, e la sua band al fianco.
Acclamatissimi da un pubblico educato, composto e in devota ammirazione, iniziano a deliziare martello, incudine e staffa di tutti i presenti con una setlist mozzafiato, incentrata per lo più sui pezzi del nuovo album, VIBRATO, ma con una buona dose di cover per saltellare allegramente all togetha.
- Enemies (in jail)
- Rain and Thunder and Lightning
- Vibrato
- Scarified
- Go all Night
- Bivalve blues
- Put it on the Chair
- 25 or 6 to 4;
- Blue Rondo à la Turk
- Atmosphere on the Moon
- Assolo di batteria
- Technical difficulties
- The lemon song (Led Zeppelin)
- Man on the silver mountain (Rainbow)
- Still got the blues (Gary Moore)
- Sin city (AC/DC)
- C.O.D. (Albert King)
- Stay with Me (Faces)
Impressionante vedere un tale ensemble di talenti, che addirittura su Sin City rimescolano improvvisamente le carte: Gilbert alle pelli, Thomas (batterista) al basso, Kelly (bassista) alla chitarra, ed Emi (tastiere) alla voce!
Paul è in piena forma, le sue mani riescono a replicare le performance messe in atto in studio in sede di registrazione, tra plettrate alternate e legati eccezionali, fingerpicking che fanno sembrare quelle mani due Shelob, e i musicisti in suo supporto, oltre ad avere un curriculum paura, hanno un tiro e una verve veramente particolari, in special modo il bassista, il francese Kelly Le Mieux, che spingeva come un toro di Pamplona, ed Emi, la moglie di Paul, che da dietro alle tastiere ha messo a segno una performance priva di sbavature, dimostrando destrezza e chiare influenze jazz, blues e persino funk.
Uno show davvero top level. Non c’è che dire. Unico tasto a mio avviso un pochino dolente, la capacità di coinvolgere il pubblico, ma non di “coinvolgersi” con questo. Paul & Co. hanno aizzato i presenti dall’inizio alla fine che hanno partecipato attivamente allo spettacolo, ma non c’è stato, a mio modesto avviso, un flusso di ritorno da sopra il palco. Forse è proprio la particolare tipologia di concerto che in qualche modo lo impone, o forse no, chi lo sa. Ad ogni modo, chapeau!
L’attesa sottopalco per un autografo o una foto è stata vana, probabilmente a causa di una rigidissima tabella di marcia che vuole la band on stage a Tel Aviv il 12 Aprile. Dunque, un solo giorno per spostarsi. Peccato Paul, come premio per lo stupefacente concerto avevo con me una bellerrima t-shirt targata www.heavy-metal.it. Non mi resta che aspettare la prossima, dunque!
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