Molto difficile per me dare un voto a questo album, che meriterebbe molto di più della sufficienza per la parte musicale e classica: direi almeno un 4/5 se non addirittura 5/5. Allo stesso tempo però non posso ignorare la difficoltà di ascolto e la mancanza di reale presenza vocale: al cantato devo dare al massimo 2/5.
Questo perché il nostro originale e dotato Vaerohn, unico autore dei brani e della composizione, non canta, né in scream né in growl, né tantomeno pulito. Utilizza solamente e sottolineo solamente guaiti, urla disperate, strazianti lamenti. Che molto evocativi sono, ma non da soli.
Inoltre questo uso eccessivo del lamento straziante potrebbe portare a pensare che Vaerohn non sia in grado di cantare (anche se spero sia soltanto una scelta stilistica), oppure che Vaerohn voglia forzare questo aspetto per timore di non riuscire altrimenti ad esprimere quei sentimenti di malinconia e disperazione di cui è pregno l’album. Invece secondo me l’atmosfera triste e angosciata viene resa anche dalle urla, ma sopratutto dalle melodie della parte strumentale, decisamente inconsuete anche per il black metal più sinfonico.
Una nota di attenzione al titolo, Vacuum, che significa vuoto, in senso fisico e assoluto.
E all’artwork, esteticamente delicato e gotico in apparenza, ma che allo sguardo più attento rivela immagini urbane e industriali, stile fabbrica/lager, la desolazione del progresso alla Chaplin…..
Al disco manca coesione, secondo me, tra la parte musicale ricercata e la parte vocale molto primitiva. Coesione che potrebbe essere data facilmente da un maggior canto, impostato come meglio si crede e magari anche inframmezzato da urla tout court, ma in ogni caso Canto.
Altrimenti le canzoni si distinguono poco tra loro e i testi stessi delle canzoni scompaiono.
La forza di questo album estremamente interessante è questa: la composizione neoclassica e la ricchezza di strumenti quali il violoncello, noto per la sua forza struggente, accoppiate alla violenza emotiva nuda e cruda del black metal.
Vacuum pertanto lo consiglio a chiunque ami il black oppure sia curioso di assaporare delle sonorità differenti e raffinate. Andate almeno sul myspace, dateci un ascolto e rimarrete affascinati da un tormento cupo, notturno, che sa quasi di incubo ma intriso di sofferenza reale.