Ero molto curioso riguardo il nuovo disco dei Perzonal War. Il motivo è semplice, li avevo visti dal vivo e li avevo conosciuti appunto in concerto, i primi album non erano poi così speciali, soprattutto a causa dell’indole della band di scopiazzare a destra e manca i Metallica, voce compresa, senza peraltro risultare così convincenti. Poi però una piccola luce in fondo al tunnel col precedente full-lenght. Discreto, non di certo un capolavoro, ma la principale peculiarità era proprio la voglia di cambiamento che trasudava dai solchi delle tracce. Quella intenzione di cominciare a creare qualcosa di personale, visto che le capacità tecniche ci sono sempre state. Contavo quindi che con questo nuovo “Bloodline” si sarebbe raggiunta quella bontà assoluta che lasciava sperare l’opus precedente.
Premettiamo che il cambiamento e il distacco dal passato ci sono stati. Ma non avrei mai pensato in questo genere di evoluzione, anzi, involuzione. Cos’è che va di moda di questi tempi nel music business? Trivium, Bullet For My Valentine e compagnia bella. Che fare quindi? Ma è ovvio, smettiamo di copiare i ‘Tallica e copiamo gli altri! Credetemi, classici ritmi aggressivi e thrash metal nelle strofe, e quei tanto odiati ritornelli ruffiani e melodici per ingraziarsi i ragazzini e i giovani ascoltatori del “nuovo” metal.
Non c’è niente da dire, un mix di sonorità moderne senza un minimo di personalità e mordente. Incredibile come le regole di mercato possano segnare a tal punto il futuro di un giovane gruppo. Dispiace perchè, come già detto, le doti ci sono,ma metterle in mostra in questo modo no, non si può. Rimpianto ancora maggiore perchè il singer ha finalmente deciso di smetterla di cantare come James Hetfield, riuscendo a trovare un timbro abbastanza personale. Motivo questo, che mi fa alzare leggermente il voto, dato che è l’unica dimostrazione di impegno che sono riuscito a trovare.