Mi capita molto di rado di sentire gruppi metal francesi, ma negli anni quei pochi che ho scoperto sono sempre stati validi e interessanti, non innovatori, ma hanno pubblicato album che ho gradito. Non fanno eccezione i parigini Polarys, che con THE VA’ADIAN CHRONICLES giungono al debutto ufficiale accasandosi per la loro connazionale Brennus Music. Nonostante sia il primo album sulla lunga distanza, il gruppo, formatosi nel 1996, dimostra di essere professionale in fatto di produzione e resa sonora, na è nella stesura delle composizioni il punto di forza di questo “giovane” gruppo francese.
I brani sono articolati e imprevedibili, con continui cambi di tempo, continue vigorose accelerate e rallentamenti perfetti per tenere sempre alta l’attenzione dell’ascoltatore. Risulta così una musica complessa, di non facile assimilazione; serviranno ripetuti ascolti per cogliere tutte le sfaccettature delle musiche dei Polarys. E’ difficile identificarli quindi in un unico genere, sotto-genere o qualunque altra categoria, etichetta gli si voglia affibbiare. Questo perché nella quasi ora e mezzo di durata dell’album sono presenti tante influenze e stili che vanno dal prog psichedelico dei Pink Floyd al metal più estremo dei Children Of Bodom. I gruppi, e la musica, di maggiore ispirazione per i Polarys potrebbero essere identificati in Iron Maiden, Queensryche, Helloween, Savatage, Crimson Glory, Eternity-X che miscelati e sapientemente personalizzati rendono THE VA’ADIAN CHRONICLES un album che non lascerà deluso nessuno.
L’album può a tutti gli effetti ritenersi un sunto di venti anni di heavy power metal sinfonico, strutturato come un’opera unica, suddivisa in capitoli che trova il suo culmine nella complessa e lunga A Secret Revealed, suddivisa a sua volta in 4 sotto-capitoli. I testi, con tematiche sci-fi, ben si adattano alla musica conferendo quella struttura di racconto che si apre con la futuristica Overture per concludersi con la sinfonica Infinity. Per essere un debutto non c’è che dire: i Polarys sono un gruppo da tenere sott’occhio potrebbero fare grandi cose in futuro. Al momento ci hanno regalato un gran bell’album da ascoltare più e più volte.