Dopo diversi anni di assenza tornano Tommy Victor ed i suoi Prong, uno dei gruppi piu’ coraggiosi ed innovativi della scorsa decade in campo metal, memorabili alcuni lavori della band, in particolare il devastante “Beg to Differ” una vera mazzata sui denti che, all’epoca, suscito’ non poco scalpore.
Gli ingredienti dei Prong ora potrebbero non suscitare particolare interesse, ma al tempo risultarono molto innovativi, un metal feroce, potentissimo e diretto, attenzione alle innovazioni elettroniche (quell’elettronica funzionale non sostanziale…) e una produzione fuori dal comune per quei tempi in ambito metal. Ma questo non basta certo a descrivere quello che il terzetto (al tempo erano solo in tre, ora e’ rimasto solo Victor) era in grado di tirare fuori.
Proprio a questo proposito mi spiace che nella scaletta non sia stata inclusa “For Dear Life”, song di apertura dello stesso “Beg to Differ”, ma questo e’ solo un dettaglio per una scaletta che, sulla carta, prometterebbe faville, brani come “Rude Awakening” o “Prove You Wrong” sono ottime credenziali visto che rappresentano piu’ che bene la carriera dei Prong.
Pero’ dopo aver ascoltato il disco rimane l’amaro in bocca, quasi la sensazione che si prova davanti ad un’opera incompiuta, il gruppo non suona certo male ma la verve, la cattiveria che contraddistiungueva Victor sembra inesorabilmente sopita e dire che era la caratteristica principale del cantante chitarrista. Con questo non voglio dire che il disco sia brutto o cose del genere, dico solo che e’ un live piacevole ma non all’altezza dei Prong, a dire il vero la loro carriera e’ andata in calando pero’ questo ritorno mi aveva fatto ben sperare e, sinceramente, sono comunque fiducioso per il ritorno in studio del gruppo.
In effetti sara’ proprio il nuovo studio work che ci dira’ qualcosa in piu’ sui Prong e su Victor, io mi auguro di risentirlo al livello che piu’ gli si addice. Per ora ascoltiamoci questo live ricordando quello che sono stati i Prong.