Riccardo Barbiera è un musicista decisamente poliedrico e versatile. Già con il suo gruppo prog metal Inner Quest ha mostrato le sue qualità e capacità, ma è con il suo nuovo progetto Random Device che supera sè stesso.
Il progetto raccoglie intorno a sè tutta la musica progressiva e psichedelica di illustri artisti come Pink Floyd, Yes, alcune soluzioni sperimentali elettroniche degli album solisti di Geoff Downes e alcune rielaborazioni di Kevin Moore con i suoi Chroma Key. Barbiera però riesce a unire anche lievi orchestrazioni che reputo ispiratissime dai lavori di Yanni.
Il tutto è perfettamente miscelato e, pur essendo un demo, suona ottimamente e il risultato è veramente interessante catalizzando l’ascoltatore verso il mondo parallelo creato da Barbiera che ad eccezione di chitarra e basso suona tutti gli strumenti.
L’elettronica e la psichedelia sono fattori importanti e decisivi del progetto Random Device. Barbiera non inventa nulla, ma la commistione di generi e sottogeneri è audace con un risultato assolutamente egregio per essere un progetto nato quasi per caso. Un progetto in cui il batterista ha voluto osare senza darsi limiti riuscendo appieno nel suo intento. Quello di stupire e bloccare l’ascoltatore davanti gli altoparlanti facendogli chiudere gli occhi e viaggiare con la mente.