I Raza De Odio nascono nel 2002 dalla mente (malata) di Peso (Necrodeath) e di un certo chitarrista flamenco di nome Paco. A completare la band si aggiungono il bassista John (anche lui nei Necrodeath), qui ribatezzato El Sargento, il cantante Zanna (ricordate i mitici Sadist?!?) e il chitarrista Lopez (Zorn)…. e i nostri (in particolare Peso e John) ci tengono bene a precisare che non si tratta di un semplice progetto parallelo alla loro band madre, bensì un nuovo e folle gruppo del panorama nostrano.
La musica è qualcosa di totalmente estraneo al panorama metal (e non) italiano, infatti si tratta di un misto di metal estremo (che ricorda un po’ gli ultimi Necrodeath) e di musica latino-americana (con tanto di flamenco), mix che va a ripercorrere la strada di Brujeria (qui omaggiati con la cover di “Matando Gueros”), Soulfly e di tutti quei gruppi che mescolano al metal dosi massicce di musica etnica.
Musica ricca di groove, trascinante e di impatto notevole, basti ascoltare “La Nueva Alarma” che racchiude in sè tutte le coordinate dell’album. Riff pesanti dal suono corposo, una sezione ritmica varia ed intrigante (si va con disinvoltura dalle furiose accelerazioni ai mid tempos) il tutto arricchito da percussioni e passaggi di flamenco.
Insomma mai in dosi eccessive, senza intaccare la potenza dei singoli brani che, lo dico ora, risultano compatti trascinanti e ricchi di groove. Da sottolineare inoltre le prestazioni del sempre ottimo Peso e del mai dimenticato Zanna, che letteralmente vomita versi (a volte cantati in spagnolo) strizzando spesso l’occhio all’hardcore.
Dicevo…. circa 40 minuti di musica buona ed originale fra cui spiccano senza dubbio l’iniziale “La Nueva Alarma”, “Raza De Odio” che si apre con un bellissimo passaggio di flamenco, la “necrodeathiana” “Malafama” che colpisce per potenza… e poi perchè no, la sinistra “Otra Vez”… belle anche le cover dei Brujeria (“Matando Gueros”), dei mitici Sod (con “United Forces”) e degli sconosciuti (almeno per il sottoscritto) Ketama, un gruppo di flamenco degli anni ’80 proveniente da Madrid.
La pecca del disco? Sicuramente il fatto di risultare un po’ troppo omogeneo. Ciò non toglie il fatto che si tratti di un buon prodotto superiore a tante uscite discografiche recenti fatte coi piedi.
Da ascoltare sicuramente, soprattutto durante un party dove rum e tequila scorrono a fiumi!