Era da un po’ di tempo che mi chiedevo che fine avessero fatto i Ritual Carnage, tanto da aver temuto un loro scioglimento. Per fortuna i miei timori sono stati cancellati, visto che sono tornati alla carica con il nuovo album dal titolo “I, Infidel” forti di un contratto con la mitica Osmose che li lega sin dai tempi del loro debut album “The highest Law” datato 1998.
Il quintetto nipponico, fatta eccezione per il cantante Danny Carnage di nazionalità statunitense, sciorina una mezz’ora di puro, incontaminato e furioso thrash metal, abbandonando le influenze slayeriane presenti nel precedente “The Rebirth of Tragedy”, per gettarsi su un thrash di stampo Bay Area, con chiari riferimenti ai Vio-Lence, Forbidden ed Exodus periodo “Pleasures of the Flesh”, ma anche a gruppi odierni come Terror 2000, Dew Scented ed Evildoer. La produzione è ottima e dota l’album di un sound notevolmente potente.Canzoni come “Axiom” “Thirst for Blood” e “Room 101” son solo un piccolo assaggio di violenza che potrete trovare in quest’album. Buona anche la tecnica dei musicisti, specie negli scambi di assoli dei due chitarristi Eddie Van Koide e Wataru Yamada, ben menzionata nella traccia “Do Not Resuscitate”, dove riecheggia spesso e volentieri l’ influenza dei Coroner, come buono è anche l’art work dell’album ad opera del maestro Joe Petagno ( Stormlord, Angel Corpse, ecc.).
Non si può certo dire la stessa cosa del cantante, unica nota dolente dell’album, esageratamente monotona ed IRRITANTE , il paragone con Sean Killian dei Vio-Lence ( altro incompetente ) ci sta tutto. La solita minestra riscaldata? Il solito compitino? Può darsi, ma va dato merito al gruppo di saperci davvero fare; hanno precisione, sono potenti e dispongono di una buona tecnica, ovvero, le basi fondamentali per suonare del thrash metal con i controc&&&i .
Se non chiedete altro che una bella scapocciata, accompagnata magari da litri di birra ( con rutto libero of course ), fate vostri senza timore i Ritual Carnage e il mosh pit vi sarà servito. Altrimenti andatevi a sentire le solite menate tecniche che durano mezz’ora per canzone. E MO’ VE L’HO DETTO !!!